/ Non ci sono più speranze per Tom Sizemore.

“I medici hanno informato la sua famiglia che non ci sono più speranze e hanno raccomandato di staccare la spina. La famiglia sta ora decidendo le questioni relative alla fine della vita e mercoledì verrà rilasciata un’ulteriore dichiarazione”.

Queste le parole dell’agente dell’attore sessantunenne Tom Sizemore, colpito giorni fa da un’aneurisma al cervello, e per cui ormai non c’è più nulla da fare.

Sizemore nella vita ha sempre lottato contro le dipendenze, tanto che sul set di “Salvate il soldato Ryan” (1998) Steven Spielberg gli aveva imposto dei test tossicologici continui, e se fosse risultato positivo avrebbe ucciso il suo personaggio immediatamente nel film.

Sizemore nella sua vita è stato arrestato decine di volte, per droga, maltrattamenti e percosse. Passando, a detta sua, molti momenti più o meno lunghi di astinenza ma ricadendoci sempre dentro e non riuscendo mai a uscirne pienamente. Anche negli ultimi tempi erano usciti video in cui lo si vedeva completamente instabile e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Come attore aveva preso parte a tantissimi film di grandissimo livello ed era stato diretto da registi straordinari. Impossibile non citare nella sua filmografia opere come: “Sorvegliato speciale”, “Assassini Nati”, “Strange Days”,”Heat”, “Salvate il soldato Ryan”,”Pearl Harbor”,”Black Hawk Down” e moltissimi altri…

Speriamo che ora possa trovare la pace che non ha mai avuto in vita.

/ 15 Curiosità divertenti su “Ace Ventura” (1994)

1. Il modo di muoversi del protagonista si ispira agli uccelli e anche la sua acconciatura.

2. Rick Moranis era la prima scelta per il ruolo. Alla fine venne ingaggiato Carrey che ai tempi faceva parte del cast della serie “In Living Color” e in carriera aveva fatto solo piccoli ruoli e non partecipava a un film da cinque anni.

3. Carrey lo stesso anno partecipò a “Ace Ventura”, “The Mask” e “Scemo e più Scemo”. Per il primo prese un cachet di 350.000 dollari, mentre per l’ultimo sette milioni di dollari.

4. Il tono di voce di Ace Ventura, così come il suo modo di parlare, furono il risultato di vari tentativi da parte di Jim Carrey. In Italia ci pensò Tonino Accolla a doppiare il personaggio.

5. Quando fu scritta la prima bozza di sceneggiatura il film doveva essere una parodia di Sherlock Holmes, solo in seguito si inserì l’amore del protagonista per il mondo animale.

6. Durante il film Ventura riceve il soprannome di St. Francis da Woodstock. Si tratta di un rimando a San Francesco di Assisi, patrono degli animali. Più tardi, quando Ace è allo Shady Acres, si può vedere una statua del santo alle spalle del dottore con cui parla Courteney Cox.

7. L’intera scena in cui l’attore dichiara di essere il famoso esperto di delfini Heinz Getwellvet fu originariamente tagliata dal montaggio finale. Venne poi riaggiunta quando il film uscì per il mercato home-video nel giugno del 1994, con la nota che annunciava l’esistenza di footage aggiuntivo mai visto al cinema.

8. La famosa scena del sedere parlante, venne creata da Jim sul set della serie “In Living Color”.

9. Rick Moranis rifiutò la parte di Ventura per interpretare Barney nei “Flintstones”.

10. Carrey mise nel contratto che la band Death Metal “Cannibal Corpse” incidesse un brano per il film e avesse una scena nel lungometraggio.

11. Ace Ventura ha un rapporto conflittuale con il suo padrone di casa, il signor Shickadance, cosa che richiama l’infanzia di Carrey: la famiglia di Carrey aveva difficoltà finanziarie in Canada quando Jim era piccolo, e viveva in un condominio gestito dai fratelli Schikedanz.

12. L’attore e rapper Tone Lōc ai tempi era il più conosciuto dell’intero cast, avendo una carriera musicale e attoriale consolidata alle spalle. Carrey esplose con questo film e Courteney Cox proprio nel 1994 debuttò in “Friends”.

13. Il film incassò 107 milioni di dollari e fu un ottimo successo di pubblico ma non di critica. Il sequel “Missione Africa” raddoppiò gli incassi arrivando a 220 milioni di dollari.

14. Nel 2009 è uscito “Ace Ventura 3” che anche senza la presenza di Carrey è considerato parte del franchise come spin-off. Josh Flitter interpretava il figlio di Ace Ventura.

15. Nel 1995 è uscita la serie animata, durata tre stagioni, con 41 episodi totali.

/ 10 Curiosità sulla serie Tv “La famiglia Bradford”

1. Quando venne trasmessa per la prima volta in Italia nel 1978 il titolo era “Otto bastano”, traduzione letterale dell’originale “Eight Is enough”.

2. Mark Hamill interpretò David Bradford nell’episodio pilota della serie, per poi essere sostituito da Grant Goodeve. Hamill rimase coinvolto in un grave incidente d’auto che lo portò a diversi interventi chirurgici e mesi di riabilitazione. Non poté così neanche girare le ultime scene del primo “Star Wars”.

3. Diana Hyland interpretò mamma Joan in solo quattro episodi della prima stagione perché scoprì di avere un tumore al seno durante le riprese. Morì a soli 41 anni, dodici giorni dopo la messa in onda del primo episodio. Ai tempi faceva coppia con John Travolta. Dalla secondo stagione si decise di rendere vedovo papà Tom Bradford.

4. L’episodio 8 della prima stagione non venne trasmesso ai tempi dalla Rai perché secondo la dirigenza c’erano diverse battute anti-italiane. Per problemi di diritti la prima stagione non venne mai più trasmessa negli anni 80 in Italia, fino al 2009 su “Fox Retro”.

5. Betty Buckley interpretava la seconda moglie di Tom Bradford ma in realtà aveva la stessa età di Laurie Walters che interpretava la terza figlia.

6. Ralph Macchio, divenuto poi famoso soprattutto per “Karate Kid”, interpretava il cugino Jeremy.

7. Nella versione originale fu una delle tante serie televisive statunitensi ad utilizzare le risate di sottofondo, eliminate nella versione italiana (a parte qualche sporadica “dimenticanza”).

8. Adam Rich, che interpretava il piccolo Nicholas, ebbe in seguito gravi problemi di dipendenze da Alcol e Droghe e venne arrestato diverse volte. Nel 1996 inscenò la sua morte come scherzo. È morto realmente a soli 54 anni il 7 gennaio 2023.

9. Lanny O’Grady, Mary Bradford, è morta a soli 47 anni per una overdose da farmaci.

10. Oltre al telefilm la famiglia Bradford ha avuto anche due lungometraggi per la tv, il primo nel 1987 dal titolo “festa di compleanno”, l’altro nel 1989 dal titolo “matrimonio in casa Bradford”.

/ Tutti i vincitori dei SAG AWARDS 2023

MIGLIOR CAST Everything Everywhere all at once

MIGLIOR ATTORE Brendan Fraser (The Whale)

MIGLIOR ATTRICE Michelle Yeoh (Everything Everywhere all at once)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA Jamie Lee Curtis (Everything Everywhere all at once)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA Ke Huy Quan (Everything Everywhere all at once)

MIGLIOR STUNT Top Gun: Maverick

Miglior attrice in film tv o miniserie Jessica Chastain (George e Tammy)

Miglior attore in film tv o miniserie Dma Elliott (1883)

Miglior attrice in una serie commedia Jean Smart (Hacks)

Miglior attore in una serie commedia Jeremy Allen White (The Bear)

Miglior attrice in una serie drammatica Jennifer Coolidge (The White Lotus)

Miglior attore in una serie drammatica Jason Bateman (Ozark)

Miglior cast in una serie dramatica The White Lotus

Miglior stunt in una serie Stranger Things

Premio alla carriera Sally Field

/ La vera storia di Joe Pistone/Donnie Brasco!

Joe Pistone è un ex agente dell’FBI che ha svolto un ruolo importante nella lotta contro la mafia americana, in particolare contro la famiglia criminale Bonanno.

Nato a Erie, in Pennsylvania, nel 1939, Pistone si è unito all’FBI nel 1969 e ha lavorato principalmente nell’ambito delle indagini sulla criminalità organizzata. Nel 1976, ha proposto di infiltrarsi nella mafia sotto copertura per raccogliere informazioni sulle attività criminali della famiglia Bonanno.

Pistone ha creato l’alias “Donnie Brasco” e ha trascorso i successivi sei anni della sua vita infiltrandosi tra i membri della famiglia Bonanno. Ha lavorato come criminale e ha partecipato a numerosi crimini, incluso il traffico di droga e il furto di camion.

Grazie alle informazioni raccolte da Pistone, l’FBI è stata in grado di arrestare più di 100 membri della famiglia Bonanno e di mettere fine a molte delle loro attività criminali. La sua operazione è stata descritta come una delle più efficaci nella storia della lotta contro la mafia negli Stati Uniti.

Tuttavia, la vita di Pistone è stata messa in pericolo durante la sua operazione sotto copertura e ha dovuto vivere per anni sotto protezione della polizia. Ha scritto un libro intitolato “Donnie Brasco: My Undercover Life in the Mafia”, che è stato poi adattato nel film omonimo del 1997 con Johnny Depp nei panni di Pistone.

Ai tempi venne messa una taglia di 500.000 dollari sulla testa di Pistone da parte della malavita, ma si dice che ad oggi non sia più valida. Joe viaggia sempre sotto falso nome e non può avvicinarsi a New York, New Jersey e Atlantic City, ma comunque rispetto ad anni prima conduce una vita abbastanza tranquilla dando conferenze sulla sua esperienza e fornendo consulenza a organizzazioni anti-mafia. La sua operazione sotto copertura rimane una delle storie più interessanti e impressionanti della lotta contro la mafia negli Stati Uniti.

Il 30 agosto 1981 Benjamin Ruggiero, interpretato nel film da Al Pacino, venne arrestato mentre andava ad un incontro in cui probabilmente sarebbe stato assassinato. Si rifiutò di entrare a far parte del Programma protezione testimoni e venne condannato a 20 anni di galera, ma venne rilasciato dopo 11 anni perché malato di cancro ai polmoni e ai testicoli. Morì di cancro il 24 novembre 1994.

Il film di Mike Newell ebbe un buon successo con 125 milioni di dollari di incasso a fronte di un budget di 35. Venne candidato anche all’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale.

La celebre frase “Che te lo dico a fare?” (Forget about it!) è stata nominata dall’American Film Institute tra le 100 migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi.