1. Quarto classico Disney della storia. Venne realizzato in modo semplice ed economico per recuperare le enormi perdite di “Fantasia” (1940).
2. Dumbo si basa su una storia per bambini scritta da Helen Aberson e illustrata da Harold Pearl, preparata per la dimostrazione del prototipo di un dispositivo di narrazione visiva giocattolo chiamato Roll-A-Book. Si trattava solo di otto disegni e poche righe di testo ma Walt Disney ne colse le potenzialità e ne comprò i diritti.
1. Quando Walt Disney era ancora un giovane regista ventunenne realizzò un corto intitolato “Il paese delle meraviglie di Alice” con la protagonista in carne ed ossa che interagiva in un modo animato. Il cortometraggio però non arrivò mai al cinema perché lo studio fallì.
2. Disney riuscì in seguito ad utilizzare il cortometraggio come episodio pilota della serie “Alice Comedies” per la Winkler Pictures. La serie andò avanti dal 1924 al 1927. Finita quell’esperienza Walt iniziò a ragionare su come rendere il libro di Lewis Carroll un film d’animazione.
1. È il 15º Classico Disney, e fu il primo film d’animazione girato nel processo di pellicola “Widescreen Cinemascope”, per avere un campo visivo più ampio sul grande schermo.
2. L’idea di base venne nel 1937 allo sceneggiatore Joe Grant, raccontando a Walt Disney come era cambiata negli atteggiamenti la sua cagnolina Lady (il nome originale di Lilli) quando in casa arrivò il figlio di Joe. Disney non era convinto e solo dopo tantissimi anni si decise di far partire il progetto con tante idee e personaggi nuovi.
3. La sequenza d’apertura del film, in cui “Tesoro” apre una scatola per cappelli la mattina di Natale e ci trova dentro Lilli, si basa su un episodio in cui Walt Disney regalò a sua moglie Lily un cucciolo di Chow Chow in una scatola per cappelli, per scusarsi per essersi dimenticato un loro appuntamento tempo prima.
4. La scena iconica degli spaghetti non piaceva a Walt Disney, che era disposto a tagliarla, per fortuna l’animatore Frank Williams la realizzò tutta e la rese più romantica possibile e quando Walt la vide capì che era perfetta.
5. Con un budget di 4 milioni il film fu un grande successo di pubblico. Con tutte le varie riedizioni il suo incasso ad oggi si aggira sui 93 milioni di dollari.
6. La sceneggiatura finale del film è liberamente ispirata al racconto “Happy Dan, The Whistling Dog” di Ward Greene.
7. Inizialmente Fido sarebbe dovuto morire dopo esser stato investito dalla carrozza, infatti Whisky lo tocca e lui non si muove. Quando Walt Disney vide questa scena, rimase sconvolto e non volle ripetere la scena traumatica di “Bambi”, pensando che fosse troppo pesante. Perciò fece in modo che Fido tornasse alla fine, per la scena Natalizia, con una gamba rotta per rassicurare il pubblico.
8. Il film “La carica dei cento e uno ” è colmo di riferimenti a “Lilli e il vagabondo”. Si possono riconoscere diversi personaggi: Whisky, Gilda, il suo amico bulldog, persino Lilli e Biagio in una breve scena.
9. Originariamente, i proprietari di Lilli vennero chiamati Jim Brown e Elizabeth, ma vennero modificati per evidenziare il punto di vista di Lilli. Essi vennero brevemente indicati come “Mr” e “Mrs” prima di stabilirsi sui nomi “Gianni Caro” e “Tesoro”. Per mantenere la prospettiva di un cane, le facce di Tesoro e Gianni Caro sono mostrate raramente
10. In principio c’era anche un triangolo amoroso tra Lilli, Biagio e un levriero russo di nome Boris.
11. Poiché non tutti i cinema erano attrezzati per il CinemaScope all’epoca Walt distribuì due versioni del film: una in widescreen e un’altra in 1.37:1. Ciò comportò la riunione degli scenografi per ristrutturare le scene chiave quando i personaggi erano sui bordi dello schermo.
12. Nel 2001 uscì “Lilli e il vagabondo II – Il cucciolo ribelle” direttamente per il mercato Home Video, mentre nel 2019 è uscito su Disney + il live action.
1. Il film Disney è tratto dal libro “Bambi, la vita di un Capriolo” del 1923, scritto dall’autore Ungherese/Austriaco Felix Salten.
2. Si scelse di rendere il protagonista un cerbiatto e non un capriolo, per la poca familiarità del pubblico statunitense con un animale prettamente europeo.
1. Il film prende spunto da una serie di libri di Margery Sharp. Soprattutto da “Miss Bianca al castello nero” (1959) e l’omonimo “Le avventure di Bianca e Bernie” (1962).
2. In principio si voleva utilizzare di nuovo Crudelia De Mon (La carica dei cento e uno) come antagonista dei due protagonisti ma poi si scelse di crearne una nuova, Madame Medusa, simile alla De Mon e alla duchessa dei romanzi della Sharp.
1. Questo lungometraggio animato, basato sulla fiaba dei Fratelli Grimm, è il primo prodotto dalla “Walt Disney Productions” e questo fa di lui il primo classico Disney della storia.
2. È il primo film in assoluto realizzato in “Rodovetro”. Chiamato “Cel” in inglese, è un particolare foglio trasparente in acetato di cellulosa sul quale il disegno dell’animatore viene stampato e poi dipinto, in un procedimento che si ripete per ogni singolo fotogramma che dovrà comporre la sequenza di immagini di un cartone animato.
1. Il film è la trasposizione del romanzo omonimo di Dodie Smith uscito nel 1956. Walt Disney ne comprò i diritti l’anno seguente e Bill Peet ne scrisse una sceneggiatura. La Smith disse in seguito che Peet migliorò la sua storia.
2. Nel 1970 il film ebbe una riedizione e il titolo cambiato ne “La carica dei 101”.
3. Pongo ha 72 macchie, Peggy 68 e ogni cucciolo 32. In totale nel film se ne vedono 6.469.952.
1- Julie Andrews, all’epoca famosa solo a Broadway, accettò di interpretare Mary Poppins perchè arrabbiatissima con il produttore Jack Warner che diede ad Audrey Hepburn il ruolo da protagonista nella versione cinematografica di “My Fair Lady”. Ruolo che la Andrews aveva sempre interpretato a teatro.
2- Per il ruolo della protagonista vennero considerate anche Bette Davis e Angela Lansbury.
3- Gli spazzacamino del film hanno partecipato 43 anni dopo al film Disney “Come d’incanto” come ballerini del celebre balletto al Central Park “Dille che l’ami”.
4- I baffi di David Tomlinson (Mr.Banks) erano in realtà finti. Tomlinson ha anche doppiato il pappagallo parlante dell’ombrello di Mary Poppins.
5- All’autore delle canzoni Robert Sherman venne l’ispirazione della canzone “Un poco di zucchero” quando i suoi figli gli dissero che non aveva fatto male il vaccino antipoliomelite, perché la medicina era semplicemente appoggiata su una zolletta di zucchero.