15 Curiosità su “Alice in Wonderland” (2010)

1. Tim Burton accettò di dirigere il film solamente perché la Disney inserì nel contratto che subito dopo “Alice” avrebbe potuto girare “Frankenweenie”, remake in stop motion del suo cortometraggio omonimo del 1984.

2. Burton non era fan del romanzo e del cartone animato Disney perché secondo lui “Alice vagava solamente da un personaggio pazzo all’altro” e non aveva mai sentito alcun vero legame emotivo con lei. Per questo chiese di poter dare più profondità alla storia non rendendola solo una serie di eventi.

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20 Curiosità su “La maledizione della prima luna” (2003)

1. Il film si ispira all’attrazione “Pirati dei Caraibi” nata a Disneyland nel 1967.

2. Tutti pensavano che il film potesse essere un flop come tanti altri lungometraggi a tema pirati e per questo doveva intitolarsi solo “Pirati dei Caraibi”. Venne all’ultimo aggiunto “La maledizione della prima luna” sperando che potesse proprio dar vita ad una saga cinematografica. I produttori ci videro giusto, il film incassò 654 milioni di dollari e in seguito ne vennero realizzati altri quattro.

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15 curiosità su “La sposa cadavere” (2005)

1. Il film è liberamente ispirato alla versione ebraico-russa del XIX secolo di una più antica storia folkloristica ebraica, intitolata “Il dito”, trasposta in una immaginaria epoca simile all’era vittoriana.

2. Tim Burton stava finendo di girare “Big Fish” quando ha iniziato le riprese di questo film. Contemporaneamente alla lavorazione in “stop-motion” de “La sposa cadavere” girava anche “La fabbrica di cioccolato”.

3. Johnny Depp, Helena Bonham Carter e Christopher Lee durante il giorno giravano le loro scene ne “La fabbrica di cioccolato” mentre la sera si dedicavano al doppiaggio dei loro personaggi in questo film.

4. Per i 30 personaggi presenti nel film, sono state creati 300 pupazzi alti circa 43 centimetri; il più costoso dei pupazzi è costato 30 mila dollari.

5. Vennero creati ambienti abbastanza grandi da permettere agli addetti di entrare nel set per sistemare i personaggi.

6. Ci sono volute 55 settimane di riprese per girare l’intero film.

7. Danny Elfman, autore della colonna sonora, e grande amico di Tim Burton, ha dato la voce a Bonejangles, lo scheletro che racconta la storia di Emily. Burton e lo stesso Elfman non trovavano la persona con la voce giusta, e Burton, alla fine, chiese al compositore.

8. Mentre era in produzione l’opera di Burton, Joe Ranft, produttore esecutivo, è morto a causa di un incidente automobilistico. Il film è dedicato a lui.

9. Con un budget di 40 milioni di dollari ne ha incassati ben 118 nel mondo.

10. Il film è stato candidato all’Oscar nella categoria animazione, ma è stato battuto da un’altra opera in stop-motion: “Wallace & Gromit e la maledizione del coniglio mannaro.”

11. I pupazzi furono costruiti dai costruttori di pupazzi della “Mackinnon and Saunders”, già autori dei pupazzi utilizzati in un altro film di Burton (Mars Attacks!), come anche di quelli usati per molte serie animate britanniche, come Bob the Builder, Andy Pandy e Pingu.

12. I personaggi di Victor, Emily e Victoria erano costruiti in un modo innovativo. Le loro teste erano piene di ingranaggi che spostavano i “muscoli facciali” in modo da poter far trasparire tutti i minimi cambi di espressione.

13. Nella scena in cui Bonejangles canta si può notare che il pianista che lo accompagna indossa dei vistosi occhiali neri. E’ un piccolo ‘omaggio’ a Ray Charles, venuto a mancare l’anno prima dell’uscita del film.

14. Inizialmente Emily doveva essere bionda e più decomposta…

15. È il primo film in stop-motion ad essere ripreso con camere fisse, ed è anche il primo film del genere ad usare “Final Cut Pro” della Apple per renderlo visivamente un vero e proprio film.

/ La vera storia di Joe Pistone/Donnie Brasco!

Joe Pistone è un ex agente dell’FBI che ha svolto un ruolo importante nella lotta contro la mafia americana, in particolare contro la famiglia criminale Bonanno.

Nato a Erie, in Pennsylvania, nel 1939, Pistone si è unito all’FBI nel 1969 e ha lavorato principalmente nell’ambito delle indagini sulla criminalità organizzata. Nel 1976, ha proposto di infiltrarsi nella mafia sotto copertura per raccogliere informazioni sulle attività criminali della famiglia Bonanno.

Pistone ha creato l’alias “Donnie Brasco” e ha trascorso i successivi sei anni della sua vita infiltrandosi tra i membri della famiglia Bonanno. Ha lavorato come criminale e ha partecipato a numerosi crimini, incluso il traffico di droga e il furto di camion.

Grazie alle informazioni raccolte da Pistone, l’FBI è stata in grado di arrestare più di 100 membri della famiglia Bonanno e di mettere fine a molte delle loro attività criminali. La sua operazione è stata descritta come una delle più efficaci nella storia della lotta contro la mafia negli Stati Uniti.

Tuttavia, la vita di Pistone è stata messa in pericolo durante la sua operazione sotto copertura e ha dovuto vivere per anni sotto protezione della polizia. Ha scritto un libro intitolato “Donnie Brasco: My Undercover Life in the Mafia”, che è stato poi adattato nel film omonimo del 1997 con Johnny Depp nei panni di Pistone.

Ai tempi venne messa una taglia di 500.000 dollari sulla testa di Pistone da parte della malavita, ma si dice che ad oggi non sia più valida. Joe viaggia sempre sotto falso nome e non può avvicinarsi a New York, New Jersey e Atlantic City, ma comunque rispetto ad anni prima conduce una vita abbastanza tranquilla dando conferenze sulla sua esperienza e fornendo consulenza a organizzazioni anti-mafia. La sua operazione sotto copertura rimane una delle storie più interessanti e impressionanti della lotta contro la mafia negli Stati Uniti.

Il 30 agosto 1981 Benjamin Ruggiero, interpretato nel film da Al Pacino, venne arrestato mentre andava ad un incontro in cui probabilmente sarebbe stato assassinato. Si rifiutò di entrare a far parte del Programma protezione testimoni e venne condannato a 20 anni di galera, ma venne rilasciato dopo 11 anni perché malato di cancro ai polmoni e ai testicoli. Morì di cancro il 24 novembre 1994.

Il film di Mike Newell ebbe un buon successo con 125 milioni di dollari di incasso a fronte di un budget di 35. Venne candidato anche all’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale.

La celebre frase “Che te lo dico a fare?” (Forget about it!) è stata nominata dall’American Film Institute tra le 100 migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi.

/ La notte in cui ci lasciò River Phoenix

Era la notte fra il 30 e 31 Ottobre 1993. Al “Viper Room”, locale anche di proprietà di Johnny Depp, erano presenti tante star e future stelle del mondo del cinema e della musica, fra cui John Frusciante e Flea dei “Red Hot Chili Peppers”, Leonardo DiCaprio, Christina Applegate, Corey Taylor (cantante degli “Stone Sour” e poi anche degli “Slipknot”) e Gibby Haynes dei “Butthole Surfers”. Da lì a poco sarebbe arrivato anche l’attore destinato secondo tutti ad essere una delle più grandi star di Hollywood… River Phoenix.

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/ 15 curiosità su PLATOON (1986)

1. Per prepararsi a girare il film, Oliver Stone impose quattordici giorni di addestramento militare agli attori. Sheen affermò che in quei giorni scavarono continuamente buche, con gli stessi vestiti e senza poter fare neanche una doccia. Non poterono neanche contattare i loro affetti più cari.

2. Nel 1971 Stone aveva già scritto una bozza della sceneggiatura (intitolata BREAK) e l’aveva inviata a Jim Morrison, sperando che volesse interpretare il protagonista. Morrison non rispose mai a Stone ma quando venne ritrovato il suo corpo senza vita a Parigi, la sceneggiatura era lì fra le sue cose e venne poi rispedita ad Oliver. Nel 1991 Stone giró proprio il film su Morrison e i Doors.

3. Charlie Sheen rischiò di morire in una scena sull’elicottero con i portelloni aperti. Infatti il pilota viró troppo velocemente e Sheen venne preso al volo da Keith David (il Soldato King) prima di cadere nel vuoto.

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