1. Il film prende spunto dal libro di Daniel Wallace “Big Fish: A Novel of Mythic Proportions” del 1998.
2. Lo sceneggiatore John August, amico di Wallace, riuscì a leggere il libro sei mesi prima che venisse pubblicato. Aveva appena perso il padre e venne talmente colpito dalla trama che fece in tutti i modi che la Columbia comprasse i diritti del libro per farci un film, prima ancora della sua uscita. Ovviamente August scrisse poi la sceneggiatura dell’opera di Tim Burton.
1. Tim Burton voleva realizzare i marziani in stop-motion ma lo “obbligarono” a realizzarli in CGI con l’aiuto della “Industrial light and magic” di George Lucas.
2. Molti attori contattati per il film o rifiutarono o presero tempo prima di accettare perché non convinti. Quando Jack Nicholson ufficializzò la sua partecipazione tutti dissero subito di sì.
1. Il film è liberamente ispirato alla versione ebraico-russa del XIX secolo di una più antica storia folkloristica ebraica, intitolata “Il dito”, trasposta in una immaginaria epoca simile all’era vittoriana.
2. Tim Burton stava finendo di girare “Big Fish” quando ha iniziato le riprese di questo film. Contemporaneamente alla lavorazione in “stop-motion” de “La sposa cadavere” girava anche “La fabbrica di cioccolato”.
3. Johnny Depp, Helena Bonham Carter e Christopher Lee durante il giorno giravano le loro scene ne “La fabbrica di cioccolato” mentre la sera si dedicavano al doppiaggio dei loro personaggi in questo film.
4. Per i 30 personaggi presenti nel film, sono state creati 300 pupazzi alti circa 43 centimetri; il più costoso dei pupazzi è costato 30 mila dollari.
5. Vennero creati ambienti abbastanza grandi da permettere agli addetti di entrare nel set per sistemare i personaggi.
6. Ci sono volute 55 settimane di riprese per girare l’intero film.
7. Danny Elfman, autore della colonna sonora, e grande amico di Tim Burton, ha dato la voce a Bonejangles, lo scheletro che racconta la storia di Emily. Burton e lo stesso Elfman non trovavano la persona con la voce giusta, e Burton, alla fine, chiese al compositore.
8. Mentre era in produzione l’opera di Burton, Joe Ranft, produttore esecutivo, è morto a causa di un incidente automobilistico. Il film è dedicato a lui.
9. Con un budget di 40 milioni di dollari ne ha incassati ben 118 nel mondo.
10. Il film è stato candidato all’Oscar nella categoria animazione, ma è stato battuto da un’altra opera in stop-motion: “Wallace & Gromit e la maledizione del coniglio mannaro.”
11. I pupazzi furono costruiti dai costruttori di pupazzi della “Mackinnon and Saunders”, già autori dei pupazzi utilizzati in un altro film di Burton (Mars Attacks!), come anche di quelli usati per molte serie animate britanniche, come Bob the Builder, Andy Pandy e Pingu.
12. I personaggi di Victor, Emily e Victoria erano costruiti in un modo innovativo. Le loro teste erano piene di ingranaggi che spostavano i “muscoli facciali” in modo da poter far trasparire tutti i minimi cambi di espressione.
13. Nella scena in cui Bonejangles canta si può notare che il pianista che lo accompagna indossa dei vistosi occhiali neri. E’ un piccolo ‘omaggio’ a Ray Charles, venuto a mancare l’anno prima dell’uscita del film.
14. Inizialmente Emily doveva essere bionda e più decomposta…
15. È il primo film in stop-motion ad essere ripreso con camere fisse, ed è anche il primo film del genere ad usare “Final Cut Pro” della Apple per renderlo visivamente un vero e proprio film.
1. Liberamente tratto dal romanzo del 1967 “The Fox and the Hound”, titolo originale di questo 24° classico Disney.
2. È il primo lungometraggio Disney in cui si iniziò ad integrare la CGI al lavoro artigianale degli animatori. La si può trovare nella scena in cui Amos intrappola Red e Vicky.
La notizia di una serie creata da Tim Burton ed incentrata sulla figura di Mercoledì Addams aveva ovviamente attirato la mia attenzione e non vedevo l’ora di iniziarla. Alla fine delle otto puntate penso che questa serie Tv sia ottima per il suo pubblico di riferimento, cioè un target molto giovane, o chi ha voglia anche di qualcosa di leggero, con quella spruzzatina dark alla Burton che non guasta e che da un tono diverso ad una storia comunque molto semplice, fatta di amicizia, diversità e misteri da scoprire.
1. Il film non è diretto da Tim Burton, come erroneamente pensato da molti, ma da Henry Selick, esperto di tecnica stop-motion e regista di altri film simili come “James e la pesca gigante” e “Coraline”.
2. Tim Burton produttore ed ideatore del progetto in tutto e per tutto, si presentò sul set del film solo cinque volte in due anni, perché impegnato nella lavorazione di “Batman – Il Ritorno (1992).
3. L’idea del film venne a Burton quando vide nella sua città natale che molti negozi, appena passato Halloween, cambiavano immediatamente le decorazioni passando a quelle natalizie e così si potevano trovare addobbi di entrambe le festività nello stesso momento.
1. Fu Michael Keaton a decidere di cambiare tonalità di voce e renderla più roca quando è nelle vesti di Batman. Scelta poi che portò anche gli altri futuri Bruce Wayne cinematografici a fare lo stesso.
2. Nello script Keaton avrebbe dovuto dire “Io sono la notte” ma cambiò la frase in “Io… sono Batman”.
3. Jack Nicholson tentennò molto prima di accettare il ruolo del Joker. A quel punto la produzione contattò Robin Williams che era ben felice di interpretarlo. Ma in realtà quella fu solo una mossa per mettere fretta a Nicholson, che alla fine accettò. Williams non prese bene di essere stato trattato come “un’esca” e per questo non prese neanche in considerazione di tornare come l’Enigmista nel terzo film. Progetto poi abbandonato da Burton e al suo posto arrivò Joel Schumacher e così anche Keaton se ne andò.