15 Curiosità Disneyane su “Dumbo” (1941)

1. Quarto classico Disney della storia. Venne realizzato in modo semplice ed economico per recuperare le enormi perdite di “Fantasia” (1940).

2. Dumbo si basa su una storia per bambini scritta da Helen Aberson e illustrata da Harold Pearl, preparata per la dimostrazione del prototipo di un dispositivo di narrazione visiva giocattolo chiamato Roll-A-Book. Si trattava solo di otto disegni e poche righe di testo ma Walt Disney ne colse le potenzialità e ne comprò i diritti.

Continua a leggere

12 curiosità su “Alice nel paese delle meraviglie” (1951)

1. Quando Walt Disney era ancora un giovane regista ventunenne realizzò un corto intitolato “Il paese delle meraviglie di Alice” con la protagonista in carne ed ossa che interagiva in un modo animato. Il cortometraggio però non arrivò mai al cinema perché lo studio fallì.

2. Disney riuscì in seguito ad utilizzare il cortometraggio come episodio pilota della serie “Alice Comedies” per la Winkler Pictures. La serie andò avanti dal 1924 al 1927. Finita quell’esperienza Walt iniziò a ragionare su come rendere il libro di Lewis Carroll un film d’animazione.

Continua a leggere

I terrificanti veri finali delle storie Disney!

La bella addormentata nel bosco

Nella storia originale il sonno di Aurora non è spezzato da nessun bacio del vero amore. Un re la trova e abusa di lei, per poi tornare nel suo regno. La principessa, ancora vittima del suo sonno, rimane incinta e dà alla luce due gemelli. Dopo una serie di peripezie, il re che aveva abusato di lei, la ritrova e la sposa.

La sirenetta

Nella storia originale, Ariel non perde la voce, ma non ha più la lingua. Ma non finisce qui: nella fiaba originale il principe si innamora di un’altra ragazza e spezza il cuore della povera Ariel che, affronta ora un dilemma. Se uccidesse il principe, potrebbe tornare dalla sua famiglia e trasformarsi di nuovo in sirena. Altrimenti, l’alternativa è quella di suicidarsi, scaraventandosi in mare e trasformandosi in schiuma. Sceglie la seconda…

Cenerentola

Una sorellastra si taglia l’alluce in modo da potersi infilare la scarpetta e l’altra il tallone. Le sorellastre vengono smascherate quando gli uccelli incantati di Cenerentola scovano il sangue sulle loro calze. Come punizione per la loro crudeltà, gli uccelli beccano loro gli occhi e le accecano.

Il gobbo di Notre Dame

Nella storia originale Esmeralda viene impiccata e Quasimodo getta Frollo dalle alture di Notre Dame. Il gobbo, disperato, si accascia accanto al corpo della bella zingara e muore.

Pocahontas

Pocahontas, l’indigena che insegna agli inglesi ad amare la natura e a rispettarla in tutte le sue forme, in realtà è esistita veramente e dopo essersi sposata con John Rolfe ed aver avuto un figlio, si trasferì in Inghilterra. Li però lo smog a cui non era abituata la fece ammalare e morì appena tornata nella sua Virginia.

Biancaneve e i sette nani

I nani ripongono il cadavere di Biancaneve in una bara di vetro che un principe trova e decide di portare a casa con lui. Mentre la bara viene spostata, il pezzo di mela cade dalla gola di Biancaneve e lei si sveglia. Al matrimonio, la Regina cattiva viene costretta ad indossare scarpe di ferro bollenti e fatta ballare fino alla sua morte.

Mulan

Al suo rientro dalla guerra la famiglia di Mulan aveva perso tutto e per pagare i debiti Mulan sarebbe dovuta diventare una schiava. A questo destino, l’eroina preferisce il suicidio.

Pinocchio

Pinocchio, nella storia originale di Carlo Collodi pubblicata a puntate, uccide il Grillo Parlante mentre il povero Geppetto finisce in prigione per negligenza e quando esce vende il suo unico cappotto per permettere a Pinocchio di comprare tutto il necessario per scuola. Ma Pinocchio, invece dei libri, compra dei biglietti per il Paese dei Balocchi, sperperando così quel poco che il padre aveva. La tragedia culmina con la morte di Pinocchio per impiccagione. Collodi venne inondato di lettere dei lettori infuriati e per questo andò avanti nella storia cambiando la sorte di Pinocchio.

/ 12 Curiosità Disneyane su “Koda, fratello orso” (2003)

1. All’inizio Denahi doveva essere il padre di Kenai; in seguito divenne il fratello.

2. In un primo tempo la guida di Kenai doveva essere un orso di nome Grizz (divenuto Tug) e doveva essere doppiato da Michael Clarke Duncan (doppiatore di Tug) ma si preferì sostituirlo con Koda.

3. Kenai in originale è doppiato da Joaquin Phoenix.

4. Furono gli stessi registi del film a chiedere a Phil Collins di utilizzare per la colonna sonora strumenti che avessero un suono primitivo in quanto più aderenti al film.

5. Phil Collins voleva che la canzone “Spiriti degli antichi eroi” fosse cantata da Laura Pausini. La produzione invece ingaggiò Tina Turner.

6. Le battute “Non mi importa niente della volta in cui tu e Pukky avete trovato… che so… la pigna più grande di tutte” e ” Prima di tutto si chiama Bucky, non Pukky. E secondo non era una pigna, era un pinolo ed era enorme. Anche più grosso del tuo testone vuoto” non erano previste nel copione: si tratta di un’improvvisazione di Phoenix alle prese in giro, in sala di doppiaggio, di Jeremy Suarez (doppiatore di Koda).

7. Sitka è il primo personaggio Disney che si lascia morire. Lo fa per salvare i fratelli.

8. Inizialmente si era pensato di realizzare una serie spin-off su Rocco e Fiocco, ma alla fine non se ne fece più niente.

9. Il film ebbe un buon successo con 250 milioni di dollari di incasso nel mondo a fronte di 46 di budget.

10. Il lungometraggio venne realizzato dallo stesso team di “Mulan” e “Lilo & Stitch” negli studi Disney in Florida

11. Nel 2006 è uscito il sequel “Koda, fratello orso 2” direttamente per il mercato Home Video. In realtà era il pilot della serie su Rocco e Fiocco mai realizzata. Nel sequel la voce di Kenai è di Patrick Dempsey.

12. Venne candidato agli Oscar 2004 ma venne battuto da “Alla ricerca di Nemo”. Alex Polidori nella versione italiana ha doppiato sia Koda che Nemo.

/ 15 curiosità Disneyane su “Il pianeta del tesoro” (2002)

1. È il terzo adattamento del romanzo “L’isola del tesoro” del 1883 di Robert Louis Stevenson distribuito dalla Disney, dopo l’omonimo film del 1950 e “I Muppet nell’isola del tesoro” del 1996.

2. Inizialmente il titolo era “Treasure Island in Space”

3. I registi Ron Clements e John Musker cercarono di convincere la Disney a realizzare il progetto già nel 1985, mentre inziavano a lavorare a “La sirenetta”. Michael Eisner, l’allora C.E.O. della Disney, bocciò il progetto, in quanto sapeva che la Paramount Pictures stava sviluppando un sequel di Star Trek ispirato a L’isola del tesoro (che alla fine venne comunque cancellato).

4. Solo dopo i successi dei due registi: “La Sirenetta”, “Aladdin” e l’uscita di “Hercules”, Roy E.  Disney in persona diede il via libera al progetto de “Il pianeta del tesoro”.

5. Il film fu un flop colossale, con 140 milioni di budget ne incassò solo 110 nel mondo. In seguito è stato inserito nella lista dei film più sottovalutati di sempre, insieme ad “Atlantis – L’impero perduto”

6. Il riferimento principale per il personaggio di Jim Hawkins era James Dean.

7. Il film è realizzato per il 70% in tecnica tradizionale e il 30% in CGI. Sedici animatori si occuparono di Jim Hawkins e dodici si occuparono di John Silver.

8. Inizialmente per testare i movimenti di  John Silver si presero le animazioni di Capitan Uncino del film Disney “Peter Pan” e al posto dell’uncino venne messo il braccio cyborg.

9. Lo scarso risultato al botteghino spinse infine l’allora presidente delle produzioni animate, Thomas Schumacher, a cancellare la produzione di un sequel che il team stava già valutando, così come venne cancellata una serie televisiva che avrebbe dovuto ampliarne l’universo.

10. La canzone principale del film, “I’m still here” fu scritta ed interpretata da John Rzeznik dei “Goo Goo Dolls”. In italiano venne cantata da Max Pezzali con il titolo “Ci sono anch’io”.

11. Molti dei volti degli alieni che si vedono sono caricature degli animatori.

12. L’idea iniziale era di fare un musical ma alla fine venne scartata.

13. In originale fra i doppiatori possiamo trovare attori famosi come: Joseph Gordon Levitt (Jim), Emma Thompson (Amelia), Martin Short (B.E.N), Michael Wincott (Scroop) e Laurie Metcalf (Sarah Hawkins)

14. La storia dell’avventura di Jim Hawkins continua nel videogioco “Il pianeta del tesoro: Battaglia su Procyon”.

15. Il film venne comunque candidato all’Oscar nella sua categoria ma venne battuto da “La città incantata” di Hayao Miyazaki.

/ 12 Curiosità Disneyane su “Lilli e il Vagabondo” (1955)

1. È il 15º Classico Disney, e fu il primo film d’animazione girato nel processo di pellicola “Widescreen Cinemascope”, per avere un campo visivo più ampio sul grande schermo.

2. L’idea di base venne nel 1937 allo sceneggiatore Joe Grant, raccontando a Walt Disney come era cambiata negli atteggiamenti la sua cagnolina Lady (il nome originale di Lilli) quando in casa arrivò il figlio di Joe. Disney non era convinto e solo dopo tantissimi anni si decise di far partire il progetto con tante idee e personaggi nuovi.

3. La sequenza d’apertura del film, in cui “Tesoro” apre una scatola per cappelli la mattina di Natale e ci trova dentro Lilli, si basa su un episodio in cui Walt Disney regalò a sua moglie Lily un cucciolo di Chow Chow in una scatola per cappelli, per scusarsi per essersi dimenticato un loro appuntamento tempo prima.

4. La scena iconica degli spaghetti non piaceva a Walt Disney, che era disposto a tagliarla, per fortuna l’animatore Frank Williams la realizzò tutta e la rese più romantica possibile e quando Walt la vide capì che era perfetta.

5. Con un budget di 4 milioni il film fu un grande successo di pubblico. Con tutte le varie riedizioni il suo incasso ad oggi si aggira sui 93 milioni di dollari.

6. La sceneggiatura finale del film è liberamente ispirata al racconto “Happy Dan, The Whistling Dog” di Ward Greene.

7. Inizialmente Fido sarebbe dovuto morire dopo esser stato investito dalla carrozza, infatti Whisky lo tocca e lui non si muove. Quando Walt Disney vide questa scena, rimase sconvolto e non volle ripetere la scena traumatica di “Bambi”, pensando che fosse troppo pesante. Perciò fece in modo che Fido tornasse alla fine, per la scena Natalizia, con una gamba rotta per rassicurare il pubblico.

8. Il film “La carica dei cento e uno ” è colmo di riferimenti a “Lilli e il vagabondo”. Si possono riconoscere diversi personaggi: Whisky, Gilda, il suo amico bulldog, persino Lilli e Biagio in una breve scena.

9. Originariamente, i proprietari di Lilli vennero chiamati Jim Brown e Elizabeth, ma vennero modificati per evidenziare il punto di vista di Lilli. Essi vennero brevemente indicati come “Mr” e “Mrs” prima di stabilirsi sui nomi “Gianni Caro” e “Tesoro”. Per mantenere la prospettiva di un cane, le facce di Tesoro e Gianni Caro sono mostrate raramente

10. In principio c’era anche un triangolo amoroso tra Lilli, Biagio e un levriero russo di nome Boris.

11. Poiché non tutti i cinema erano attrezzati per il CinemaScope all’epoca Walt distribuì due versioni del film: una in widescreen e un’altra in 1.37:1. Ciò comportò la riunione degli scenografi per ristrutturare le scene chiave quando i personaggi erano sui bordi dello schermo.

12. Nel 2001 uscì “Lilli e il vagabondo II – Il cucciolo ribelle” direttamente per il mercato Home Video, mentre nel 2019 è uscito su Disney + il live action.

/ 20 Curiosità su “Chi ha incastrato Roger Rabbit” (1988)

1. Il film è ispirato dal romanzo di Gary Wolf “Who Censored Roger Rabbit?”. Wolf in seguito ha scritto un secondo romanzo dove i protagonisti sono più simili alle loro controparti cinematografiche che non al primo libro. I libri e il film hanno tre storie ben distinte.

2. Nel 1983 la Disney voleva già portare sul grande schermo il romanzo di Wolf e mise a capo del progetto l’animatore Darrell Van Citters. Dopo diverse prove il progetto venne accantonato, solo in seguito arrivò Spielberg come produttore e Zemeckis alla regia, che stravolse il design dei personaggi e li rese come li abbiamo sempre visti nel film. (Ne parlo meglio in un altro articolo nel sito)

3. L’accordo fra la Warner Bros. e la Disney prevedeva che i rispettivi personaggi comparissero sullo schermo per la medesima durata e avessero le stesse quantità di battute.
Doveva essere anche rispettata l’importanza del personaggio, quindi per fare un esempio, se c’era in scena Paperino doveva esserci Duffy o se c’era Topolino doveva esserci Bugs Bunny. Altri personaggi invece sono stati creati apposta per il film.

4. Il figlio piccolo di Bob Hoskins non parlò con il padre per settimane dopo l’uscita del film, perché aveva lavorato con Bugs Bunny e non glielo aveva presentato!

5. Il tunnel che porta a Cartoonia è lo stesso dell’inseguimento fra Marty e Biff in “Ritorno al Futuro – parte II”
Si trova a Griffith Park, Hollywood, Los Angeles!
Entrambi i film sono diretti da Robert Zemeckis e interpretati da Christopher Lloyd.

6. Charles Fleischer, la voce originale di Roger Rabbit, volle vestirsi come Roger, per rimanere sempre nel personaggio durante il periodo del suo lavoro sul set. Quando i produttori di altri film realizzati li accanto, lo vedevano, pensavano che il trucco e gli effetti visivi del film fossero davvero pessimi.

7. La voce di Jessica Rabbit udibile nei dialoghi è quella dell’attrice Kathleen Turner. Quando invece si esibisce al club “Inchiostro e Tempera”, il canto è opera di Amy Irving.

8. Bill Murray era la prima scelta per Eddie Valiant ma nessuno riuscì a contattarlo (come sapete Bill non ha un agente e ascolta le proposte che gli arrivano sulla segreteria telefonica, sempre se ne ha voglia). Così venne ingaggiato Bob Hoskins. Murray si “mangiò le mani” quando lo scopri in seguito.

9. Per la parte di Valiant erano stati anche considerati: Harrison Ford, Eddie Murphy, Jack Nicholson, Robert Redford, Sylvester Stallone e Ed Harris. A Robin Williams invece vennero offerte sia la parte di Eddie Valiant che quella del giudice Morton. Ma non accettò.

10. Tim Curry arrivò a fare il provino per il giudice Morton ma Spielberg e Zemeckis lo trovarono troppo terrificante anche per un ruolo del genere. Alla fine Zemeckis si decise ad assegnare la parte al suo “Doc Brown” Christopher Lloyd.

11. Si decise di non mettere il “?” alla fine del titolo, presente invece in quello originale del romanzo, perché nel mondo dello spettacolo si pensava che i titoli “interrogativi” portassero male al botteghino.

12. La celebre frase pronunciata da Jessica Rabbit (“Io non sono cattiva, è che mi disegnano così”) è stata inserita tra le 100 migliori battute di tutti i tempi.

13. Visto che durante le riprese Hoskins non sapeva che aspetto avesse Jessica, Zemeckis gli disse di pensare alla sua fantasia sessuale ideale. Guardando il film Bob disse che Jessica era decisamente molto più sexy di quanto potesse immaginare.

14. Trecentoventisei animatori hanno lavorato a tempo pieno al film, supervisionati da Richard Williams. Vennero realizzati oltre un milione di disegni.

15. Roger Rabbit indossa una tuta stile Pippo, i guanti di Topolino e il farfallino di Porky Pig.

16. Jessica si ispira a Rita Hayworth, a Veronica Lake e a Lauren Bacall.

17. Gli sceneggiatori si sono ispirati per la trama allo stile del film “Chinatown” (1974) e ad un seguito mai realizzato dal titolo “Cloverleaf”.

18. Quando Eddie entra a Cartoonia si trasformava anche lui in un cartone. Gli animatori ci lavorarono per sei settimane ma poi Zemeckis cambiò idea e le scene non vennero utilizzate.

19. In una delle prime versioni della sceneggiatura, il giudice Morton era indicato come colui che uccise la madre di Bambi.

20. Il film ebbe un costo di 70 milioni di dollari ma venne ripagato con 330 milioni di incasso e tre Oscar (effetti visivi, montaggio e montaggio sonoro) e anche un Oscar speciale per la direzione artistica.

Bonus: Nel 2013 venne confermata la realizzazione di un sequel del film, anche se Zemeckis probabilmente non ne avrebbe fatto parte. La morte di Bob Hoskins nel 2014 cancellò definitivamente il progetto.