Harry Potter – Il ragazzo che è sopravvissuto

Harry James Potter nasce il 31 luglio 1980 a Godric’s Hollow, 11 anni dopo l’ascesa di Voldemort. I suoi genitori, poco più che ventenni, si sono innamorati e sposati in un periodo buio in cui nessuno si fida di nessuno e il Marchio Nero compare sempre più spesso. Cresce amato da James e Lily e viziato dal padrino Sirius (che gli regala la sua prima scopa-giocattolo), circondato a sua insaputa dalle continue battaglie che l’Ordine della Fenice affronta ogni giorno contro i Mangiamorte.

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Kreacher e Regulus Arcturus Black!

Come accennato nell’approfondimento su Hermione, nelle ricche famiglie magiche non era inusuale possedere un elfo domestico: quello della famiglia Black era, da quasi 670 anni, Kreacher.
Fedelissimo alla sua padrona Walburga (mamma di Sirius) e molto affezionato al suo figlio minore, Regulus. E profondamente disprezzato da Sirius.
Allineati sugli ideali di supremazia dei purosangue, Walburga e Kreacher furono felici quando Regulus divenne un Mangiamorte non appena uscito da Hogwarts.

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Severus Piton: amore, ossessione e pentimento.

Tra le persone che più hanno sofferto il giorno della caduta di Voldemort il primo a cui voglio dedicare un approfondimento è Severus Piton: ci viene introdotto come un bambino emarginato, poco amato e poco curato, con un’infanzia infelice tormentata dai continui litigi dei genitori. Il padre non ha mai accettato la natura magica della madre e ancor meno del figlio, cosa che porterà il giovane Severus ad avere disprezzo di sé stesso. Il suo unico mezzo di evasione era la magia e la prospettiva di andare ad Hogwarts…finché non incontró Lily.

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5° parte: “Voldemort – La Profezia” 1980-1981

In previsione dell’anno scolastico incombente il preside di Hogwarts, Albus Silente, era alla ricerca di un docente per la cattedra di Divinazione, materia che in realtà già da tempo avrebbe voluto eliminare. Decise quindi di incontrare Sibilla Cooman, pro-pronipote della famosa veggente Cassandra Cooman, se non altro per curiosità. Il colloquio, avvenuto alla locanda “testa di porco”, fu piuttosto deludente e Silente era già pronto a congedare la stralunata Sibilla quando questa entrò in una specie di trance e disse:

“Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore… nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull’estinguersi del settimo mese… l’Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto… e l’uno dovrà morire per mano dell’altro, perché nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive… il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore nascerà all’estinguersi del settimo mese…”

Le prime due frasi della profezia furono casualmente origliate dal Mangiamorte Severus Piton, prima di essere notato e cacciato dall’oste della locanda. Riferì quindi quanto ascoltato a Voldemort che ne trasse le sue conclusioni.
Tra i membri dell’Ordine della Fenice, storica organizzazione che combatteva il regime di Voldemort, c’erano due coppie che avevano un figlio maschio nato alla fine di Luglio e che in tre occasioni erano riusciti a sconfiggere i Mangiamorte in battaglia: i coniugi Potter e Paciock. Neville infatti è nato il giorno prima di Harry e i suoi genitori sono Auror, cioè membri del Ministero della Magia che combattono le Arti Oscure.
Il motivo per cui Voldemort credette che la profezia si riferisse ad Harry e non a Neville è concentrato nella frase “lo designerà come suo eguale”: Voldemort infatti si sentiva più affine ad Harry, figlio di una nata babbana e un purosangue, piuttosto che a Neville che invece era figlio di due purosangue.

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/ 4°Parte “Voldemort, l’ascesa al potere – 1945-1980”.

Diplomatosi con il massimo dei voti, tutti si aspettavano da Tom Riddle (che ufficialmente indossava ancora la maschera da bravo ragazzo) una brillante carriera nel Ministero della magia; l’allora preside di Hogwarts fu infatti molto sorpreso quando, invece, chiese di rimanere nella scuola come insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Effettivamente Tom non aveva un luogo da poter chiamare “casa” al di fuori della scuola, ma la vera ragione era tutt’altro che sentimentale: Voldemort sapeva che con il suo fascino e la sua influenza di insegnante avrebbe potuto raggirare molte più giovani menti e raccogliere molti più seguaci, più Mangiamorte. Ma il preside lo ritenne troppo giovane per occupare una cattedra e gli consigliò di ripresentarsi qualche anno dopo e di approfittare di quel tempo per fare un po’ di gavetta.
Tom però scelse un impiego che lasciò ancora più a bocca aperta: divenne commesso presso il negozio di artefatti oscuri “Magie Sinister” (o Burgins&Burke in inglese) a Notturn Halley. Era il posto migliore per poter farsi una cultura sulla magia oscura ed entrare a contatto con gli oggetti più malvagi. Il suo compito era convincere le persone a vendere al negozio i loro tesori e cimeli, ed era incredibilmente abile nel farlo. Fu così che, intorno alla fine degli anni ’50, conobbe Hepzibah Smith. L’anziana strega era una ricca collezionista di oggetti magici preziosi e, per fare colpo su di lui, gli mostrò ingenuamente i suoi due tesori più preziosi: la coppa della sua antenata Tosca Tassorosso e il medaglione di Salazar Serpeverde, acquistato diversi anni prima e pagato una fortuna. Accecato dalla smania di avere il medaglione, che sentiva suo di diritto, lanciò un potente incantesimo sulla sua elfa domestica, che avvelenò la padrona e consegnò a Tom i due cimeli: lui sfruttò l’omicidio appena compiuto per trasformare la coppa nel terzo Horcrux, lasciò il lavoro e per 10 anni non si fece più vedere.

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/ 3°parte “Voldemort – la vita ad Hogwarts 1938-1945”

Tom Riddle arrivò dunque ad Hogwarts, con gli abiti lisi e la sua bacchetta di tasso e piuma di fenice, e venne smistato in Serpeverde. Sin da subito si dimostrò essere uno studente modello: talentuoso, avido di sapere, eccellente in tutte le materie e docile con gli insegnati. L’unico a non credere a questa maschera era Silente, che ricordava fin troppo bene il loro primo incontro. Deciso a scoprire di più sulle sue origini, Riddle cercó il nome di suo padre nella stanza dei trofei, nei registri dei prefetti di Hogwarts e in tutti i libri di storia della magia; dovette alla fine arrendersi all’evidenza che nessun Riddle avesse mai varcato la soglia della scuola, e dedusse quindi che fosse un babbano. Dal nome Marvolo riuscì invece a risalire alla famiglia Gaunt e a scoprire quindi il suo nobile lignaggio: fu in quel periodo che ripudiò il suo nome di nascita e si creò lo pseudonimo che lo renderà tristemente famoso.
Intorno al fascino e talento di Voldemort cominció a raccogliersi un gruppo sempre più folto di Serpeverde che Riddle chiamava pubblicamente “amici”, ma per i quali in realtà non provava alcun affetto né empatia, considerandoli quasi dei servitori: quasi tutti divennero i primi Mangiamorte.

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2° parte: “Voldemort, le origini – l’orfanotrofio, 1937.”

Nello scorso approfondimento abbiamo conosciuto Meorpe Gaunt, che muore in un orfanotrofio babbano poco dopo aver dato alla luce Tom Marvolo Riddle, chiamato così in onore del padre e del nonno. Tom cresce tra quelle mura senza sapere niente sui suoi genitori o sulla sua famiglia magica, senza sapere di essere un mago. Fino al giorno in cui Albus Silente si reca da lui per proporgli di entrare ad Hogwarts, in una scena che, sebbene velocemente, è riportata anche nel film “il principe mezzosangue”.
C’è un motivo per cui voglio dedicare un approfondimento a questo momento specifico: durante la conversazione tra i due, avvenuta in realtà in pochi minuti, ci sono moltissimi indizi sulla persona che Tom, a soli 11 anni, mostra di essere.

«Non le credo» ribatté Riddle. «Vuole farmi visitare, vero? Dica la verità!»
Pronunciò le ultime tre parole con forza impressionante: era un ordine, e sembrava che l’avesse impartito molte volte. I suoi occhi si erano dilatati e lui scrutava truce Silente, che non rispose e continuò a sorridere affabile. Dopo qualche istante Riddle smise di guardarlo, eppure era, se possibile, ancora più sospettoso. […]
«Io non sono pazzo!»
«Lo so che non sei pazzo. Hogwarts non è una scuola per pazzi. È una scuola di magia».
«Magia?» ripeté in un sussurro.
«Esatto» confermò Silente.
«È… è magia, quella che so fare?»
«Che cos’è che sai fare?»
«Di tutto» esalò Riddle. Un rossore eccitato gli salì dal collo alle guance incavate; sembrava febbricitante. «Muovo le cose senza toccarle. Faccio fare agli animali quello che voglio senza addestrarli. Faccio capitare cose brutte a chi mi dà fastidio. So ferirli, se voglio».

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/ VOLDEMORT – Le Origini 1° parte

In questa serie di approfondimenti andremo a scoprire eventi, storie di personaggi e curiosità che nei film della saga sono stati omessi o affrontati con velocità. I primi capitoli della rubrica non possono che parlare di Voldemort, o meglio, del giovane mezzosangue Tom Marvolo (Orvoloson nella versione italiana) Riddle e del percorso che lo ha portato ad essere il più grande mago oscuro di tutti i tempi.

Siete pronti? INIZIAMO!!!💥

Anno 1926 circa.
Quel che sappiamo dai film è che Tom Marvolo Riddle è un diretto erede di Salazar Serpeverde e di Cadmus Peverell (uno dei tre fratelli nominati da Beda il bardo nella storia dei Doni della morte, quello che ha ricevuto la pietra della resurrezione). La storia sua e della sua famiglia viene approfondita da Silente in vari capitoli de “il principe mezzosangue”, in una serie di ricordi che mostra ad Harry grazie al pensatoio. Qui conosciamo la madre di Voldemort, Meorpe Gaunt, che vive con il padre Marvolo e il fratello Morfin nella più totale povertà in una baracca fatiscente e lurida. Gli unici oggetti di valore sono il medaglione di Salazar Serpeverde e l’anello con lo stemma dei Peverell, tenuti come cimeli di famiglia e prova della nobiltà della loro ascendenza. Nell’ossessione di mantenere il loro sangue puro, da diverse generazioni la nobile casata Gaunt aveva la tendenza di sposarsi tra consanguinei, cosa che ha portato una serie di malformazioni genetiche quali lo strabismo e una corporatura sproporzionata e deforme.

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