
Diplomatosi con il massimo dei voti, tutti si aspettavano da Tom Riddle (che ufficialmente indossava ancora la maschera da bravo ragazzo) una brillante carriera nel Ministero della magia; l’allora preside di Hogwarts fu infatti molto sorpreso quando, invece, chiese di rimanere nella scuola come insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Effettivamente Tom non aveva un luogo da poter chiamare “casa” al di fuori della scuola, ma la vera ragione era tutt’altro che sentimentale: Voldemort sapeva che con il suo fascino e la sua influenza di insegnante avrebbe potuto raggirare molte più giovani menti e raccogliere molti più seguaci, più Mangiamorte. Ma il preside lo ritenne troppo giovane per occupare una cattedra e gli consigliò di ripresentarsi qualche anno dopo e di approfittare di quel tempo per fare un po’ di gavetta.
Tom però scelse un impiego che lasciò ancora più a bocca aperta: divenne commesso presso il negozio di artefatti oscuri “Magie Sinister” (o Burgins&Burke in inglese) a Notturn Halley. Era il posto migliore per poter farsi una cultura sulla magia oscura ed entrare a contatto con gli oggetti più malvagi. Il suo compito era convincere le persone a vendere al negozio i loro tesori e cimeli, ed era incredibilmente abile nel farlo. Fu così che, intorno alla fine degli anni ’50, conobbe Hepzibah Smith. L’anziana strega era una ricca collezionista di oggetti magici preziosi e, per fare colpo su di lui, gli mostrò ingenuamente i suoi due tesori più preziosi: la coppa della sua antenata Tosca Tassorosso e il medaglione di Salazar Serpeverde, acquistato diversi anni prima e pagato una fortuna. Accecato dalla smania di avere il medaglione, che sentiva suo di diritto, lanciò un potente incantesimo sulla sua elfa domestica, che avvelenò la padrona e consegnò a Tom i due cimeli: lui sfruttò l’omicidio appena compiuto per trasformare la coppa nel terzo Horcrux, lasciò il lavoro e per 10 anni non si fece più vedere.
In questo lasso di tempo uccise un vagabondo babbano per trasformare in horcrux anche il medaglione e poi si recò in Albania. Qui trovò il diadema che Helena Corvonero (figlia di Priscilla, una dei 4 fondatori di Hogwarts) aveva nascosto in una foresta: durante i suoi anni ad Hogwarts, infatti, era riuscito ad abbindolare il suo fantasma per farsi dire la collocazione del prezioso gioiello. Uccise un contadino e trasformò anche questo nel suo quinto horcrux.
All’inizio degli anni ’70 il volto di Voldemort non era più bello e raffinato, ma simile ad un serpente, con gli occhi rossi e le narici a fessura. Lui e i suoi Mangiamorte erano autori di crimini e nefandezze atroci verso i mezzosangue e i nati babbani, anche se ancora compiuti in sordina.
Tornò ad Hogwarts e bussò nuovamente alla porta del preside, che nel frattempo era diventato Silente, per chiedere la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure, con lo stesso scopo della prima volta. Silente lo cacció inorridito e Voldemort lanció una maledizione alla cattedra, così che nessun insegnante fosse in grado di occuparla per più di un anno. Prima di lasciare il castello nascose il diadema di Priscilla Corvonero nella stanza delle necessità, convinto di essere l’unico a conoscerne l’esistenza.
Nei successivi 11 anni Voldemort e i Mangiamorte uscirono ufficialmente allo scoperto, instaurando il regime di morte e terrore che nel mondo magico fa ancora rabbrividire ogni mago o strega, tanto che si temeva persino a pronunciare il nome di colui-che-non-deve-essere-nominato. Nessuno si fidava più di nessuno, maghi e streghe morivano ogni giorno e il Marchio nero che aleggiava lugubre nei cieli era diventata un’agghiacciante costante.
«Ron, Tu-Sai-Chi e i suoi seguaci mostravano il Marchio nero tutte le volte che uccidevano» spiegò il signor Weasley. «Il terrore che ha provocato… non ne hai idea, sei troppo giovane. Ma immagina di tornare a casa e ritrovarti il Marchio nero che incombe sul tuo tetto, sapendo quello che stai per trovare dentro…» il signor Weasley rabbrividì. «Il terrore più grande per chiunque… il più grande in assoluto…»
Questo fino ad un giorno del 1980, quando in una stanza della locanda “Testa di porco” avvenne una cosa che segnerà per sempre la vita di molte persone…ma di questo parleremo nel prossimo approfondimento.
Articolo di Virginia ❤