
1. Nei titoli di testa del film si può notare la scritta “un film di Pietro Germi” cui segue “regia di Mario Monicelli”. Infatti l’idea del film fu proprio di Pietro Germi che però morì nel 1974 a soli 60 anni, per questo gli venne reso omaggio in questo modo.
2. Il titolo del film si riferisce proprio al commiato di Pietro Germi “Amici miei, ci vedremo, io me ne vado”.

3. Germi voleva che il lungometraggio fosse ambientato a Bologna, fu Mario Monicelli a spostare le avventure dei protagonisti a Firenze.
4. Supercazzola o Supercazzora? Prematurata o Brematurata? La velocità con cui Ugo Tognazzi recita le battute non ha mai fatto capire fino in fondo come venissero pronunciate ma nel libro “Amici miei” (1976) scritto dagli stessi sceneggiatori del film i termini usati sono “Supercazzora” e “Brematurata”. Dal 2015 però il termine “Supercazzola” si può trovare nel vocabolario Zingarelli.

5. La parte del giornalista Giorgio Perozzi era stata affidata a Ugo Tognazzi e quella del Conte Mascetti proposta a Marcello Mastroianni e Raimondo Vianello ma entrambi rifiutarono. Così Tognazzi divenne Ugo Mascetti e Philippe Noiret il Perozzi.
6. I personaggi del film s’ispirano a cinque buontemponi livornesi che, intorno agli anni ’30, nei pressi di Castinglioncello, compievano goliardici scherzi ai danni dei passanti. Si chiamavano: Mazzingo Donati, immunologo fiorentino, Ernesto Nelli, architetto, Giorgio Menicanti, nobile del luogo, Silvano Nelli, giornalista, e Cesarino Ricci, suo collaboratore.
7. Il personaggio del conte Mascetti fu concepito ispirandosi proprio a Giorgio Menicanti, ancora vivente al tempo della realizzazione della pellicola, il quale in gioventù aveva sperperato un ingente patrimonio personale compiendo più volte il giro del mondo con alcuni amici da lui mantenuti ed era rientrato a Firenze con un orso al guinzaglio, ma ridotto in miseria. Il personaggio del Sassaroli è invece ispirato al prof. Mazzingo Donati, uomo di grande ironia e goliardia, noto in seguito per aver realizzato il primo trapianto al mondo di midollo osseo.
8. Mario Monicelli disse che il vero inventore delle supercazzole (o Supercazzore) fu il cantante Corrado Lojacono.
9. Ai passeggeri del treno in partenza era stato detto solo di rimanere fuori dai finestrini ma nessuno era stato informato che i protagonisti li avrebbero presi a schiaffi, così la loro reazione sarebbe stata del tutto genuina. “Monicelli intimò di darli con forza. Le comparse rimasero sorprese. Quando i finti viaggiatori tornarono indietro ci fu una specie di insurrezione. Volevano picchiare i delegati di produzione e li volevano picchiare sul serio.” (Gastone Moschin).

10. “Bella figlia dell’amore” che gli amici intonano in coro, durante il battesimo, è una citazione del Rigoletto di Giuseppe Verdi. La mitica “Ma vaffanzum!” del secondo atto, invece, utilizza la stessa sinfonia del Barbiere di Siviglia di Rossini.
11. Birillo, il gigantesco San Bernardo portato a spasso da Rambaldo in realtà si chiamava Bob del Soccorso (per tutti, Brandy). La mastodontica bestiola apparteneva al più famoso allevatore italiano del tempo, il dott. Antonio Morsiani di Bagnara di Romagna, che ne aveva fatto una star a quattro zampe.

12. Monicelli voleva già Renzo Montagnani per la parte di Guido Necchi ma Pietro Germi aveva già messo sotto contratto Duilio Del Prete. Così nel secondo e terzo film della saga Montagnani prese il posto di Del Prete. Caso vuole che però in questo primo film Renzo Montagnani doppi Philippe Noiret nel ruolo del Perozzi.
13. La versione del 1975 dura 114 minuti ma nel 1976 ne è uscita una di 127 minuti. Nella versione in Blu Ray è presente la versione cinematografica originale, scelta da Monicelli per il restauro, di 114 minuti.
14. Nel 2002 Mario Monicelli ha diretto l’adattamento teatrale con Jerry Calà, Nini Salerno, Franco Oppini e Stefano De Sando.
15. Nel 2011 è stato prodotto un prequel intitolato Amici miei – Come tutto ebbe inizio, con la regia di Neri Parenti, il film è stato stroncato dalla critica.
