
1. L’opera di Terry Gilliam si ispira al cortometraggio sperimentale francese “La jetée” (1962). Il corto è sempre ambientato in un’epoca futura distopica e realizzato attraverso il montaggio di una serie di fotografie (tranne una breve sequenza filmata di pochi secondi) accompagnate da una voce narrante fuori campo che racconta l’intera storia.
2. Il regista del cortometraggio, Chris Marker, appoggiò la realizzazione di un film tratto dal suo lavoro, anche se nessuna casa produttrice era convinta di investire nel progetto. Alla fine fu la Universal ad investire quasi 30 milioni di dollari. Marker risulta come autore del soggetto del film anche se il sindacato degli autori non era d’accordo.

3. Terry Gilliam venne ingaggiato come regista per il suo stile riconoscibile ma soprattutto per aver dato vita ad un altro film distopico come “Brazil” (1985). Quando firmò per dirigere il film, aveva appena abbandonato un adattamento cinematografico del romanzo storico “Racconto di due città” (1859, di Charles Dickens). Questo è uno dei rarissimi casi in cui Gilliam non ha contribuito alla sceneggiatura di un suo film.
4. Gilliam voleva Nick Nolte nei panni del protagonista James Cole e Jeff Bridges in quelli di Jeffrey Goines. La Universal però obiettò e spinse per Bruce Willis e per il giovane attore in ascesa Brad Pitt.
5. Bruce Willis dovette abbassarsi lo stipendio per non far sforare il budget di trenta milioni che la Universal aveva imposto dopo le sanguinose perdite della realizzazione di “Waterworld”.
6. Gilliam non era affatto convinto dell’ingaggio di Brad Pitt ma il direttore del casting lo convinse. Pitt venne ingaggiato con uno stipendio molto basso ma proprio in quel periodo uscirono “Vento di passioni”, “Intervista col vampiro” e “Seven” e questo contribuì a portare ancora più pubblico in sala vista la fama di Pitt.

7. Mesi prima delle riprese Pitt trascorse alcune settimane presso l’ospedale della Temple University, a Philadelphia, visitando e analizzando il reparto psichiatrico per prepararsi al ruolo che doveva interpretare. Sul set Brad aveva come consulente lo psichiatra Lazlo Gyulai, direttore del programma sui disordini bipolari della Scuola di Medicina dell’Università della Pennsylvania.
8. Le riprese hanno avuto luogo dall’8 febbraio al 6 maggio del 1995, e si è girato prevalentemente a Philadelphia e Baltimora (compreso lo storico cinema Senator Theatre).
9. Il dipartimento artistico ha fatto sì che tutte le location sotterranee del 2035 presentassero esclusivamente tecnologie precedenti al 1996, al fine di rappresentare un futuro tetro e povero. Inoltre Gilliam e l’arredatrice Crispian Sallis si recarono personalmente a mercati delle pulci e vecchi magazzini per reperire materiali idonei ad allestire i set.
10. La stanza degli interrogatori fu ispirata dall’architetto Lebbeus Woods, soprattutto per la sedia collegata ad un binario verticale e la sfera sospesa con diversi monitor e telecamere, ma proprio Woods citò in giudizio la Universal per aver usato la sua opera “Neomechanical Tower (Upper) Chamber” senza il suo consenso. La Universal dovette pagare un risarcimento a sei cifre a Woods.

11. Viste le tematiche e la trama complessa il film ebbe comunque un ottimo successo, soprattutto in Europa, con 169 milioni di dollari di incasso.
12. Brad Pitt vinse il Golden Globe e venne candidato agli oscar come non protagonista. Il film venne candidato anche per i costumi.
13. Gilliam scelse Madeleine Stowe per il ruolo di Kathryn Railly, in quanto era stato impressionato dalla sua interpretazione nel film “Occhi nelle tenebre” (1994). Il regista aveva avuto modo di conoscere la Stowe durante il suo casting per l’adattamento cinematografico abbandonato di “A Tale of Two Cities.”

14. Le riprese realizzate in pieno inverno diedero grossi problemi, facendo bloccare diversi oggetti meccanici di scena. Nello stesso periodo Gilliam ebbe un incidente cadendo da cavallo. Alla fine comunque la tenacia del regista riuscì a far rimanere la spesa nel budget e a finire le riprese con solo una settimana di ritardo.
15. Nel 2015 è uscita la serie televisiva omonima, durata quattro stagioni e visibile su Netflix.