/ Non ci sono più speranze per Tom Sizemore.

“I medici hanno informato la sua famiglia che non ci sono più speranze e hanno raccomandato di staccare la spina. La famiglia sta ora decidendo le questioni relative alla fine della vita e mercoledì verrà rilasciata un’ulteriore dichiarazione”.

Queste le parole dell’agente dell’attore sessantunenne Tom Sizemore, colpito giorni fa da un’aneurisma al cervello, e per cui ormai non c’è più nulla da fare.

Sizemore nella vita ha sempre lottato contro le dipendenze, tanto che sul set di “Salvate il soldato Ryan” (1998) Steven Spielberg gli aveva imposto dei test tossicologici continui, e se fosse risultato positivo avrebbe ucciso il suo personaggio immediatamente nel film.

Sizemore nella sua vita è stato arrestato decine di volte, per droga, maltrattamenti e percosse. Passando, a detta sua, molti momenti più o meno lunghi di astinenza ma ricadendoci sempre dentro e non riuscendo mai a uscirne pienamente. Anche negli ultimi tempi erano usciti video in cui lo si vedeva completamente instabile e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Come attore aveva preso parte a tantissimi film di grandissimo livello ed era stato diretto da registi straordinari. Impossibile non citare nella sua filmografia opere come: “Sorvegliato speciale”, “Assassini Nati”, “Strange Days”,”Heat”, “Salvate il soldato Ryan”,”Pearl Harbor”,”Black Hawk Down” e moltissimi altri…

Speriamo che ora possa trovare la pace che non ha mai avuto in vita.

/ 10 Curiosità su “Heat-La sfida” (1995)

1. Heat è parzialmente ispirato alla vera figura del poliziotto di Chicago Chuck Adamson e al criminale Neil McCauley, il cui nome è stato utilizzato per il personaggio interpretato da Robert De Niro.

2. De Niro e Pacino recitano per la prima volta insieme.
Infatti i due sono presenti entrambi ne “Il Padrino – Parte II” ma li non condividevano mai una scena.

3. La scritta sul lato del camion nella scena iniziale del film, “RAJA”, ha un legame personale con il regista Michael Mann, infatti ogni lettera è una iniziale dei nomi delle sue quattro figlie.
Una di loro, Ami, ha lavorato nel film come regista della seconda unità.

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