
1. Giancaldo, il paesino in cui è ambientato il film, non esiste.
Tornatore ha preso in prestito il nome dal monte che sovrasta il suo paesino natìo, Bagheria. La location principale delle riprese fu Palazzo Adriano.
2. La scena dell’addio di Totò che lascia il borgo natìo per andare a Roma è ispirata al Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel passo in cui dice che i siciliani dovrebbero andare tutti via dall’isola prima di compiere 16 anni, perchè dopo quell’età tutti i difetti dei siciliani si sono già formati e la “crosta” sedimentata.
3. Per realizzare la scena più famosa della sua pellicola, quella in cui nella sala vuota del cinema viene proiettato il montaggio dei baci censurati da don Adelfio, Tornatore avrebbe voluto inserire il bacio tra Orson Welles e Rita Hayworth in “La Signora di Shanghai”, ma il costo era esorbitante: 700.000 dollari per un estratto di 2 secondi.
