
Inizio subito col dire che “Maid” è davvero una serie bellissima che mi ha colpito profondamente.
Tratta dal memoir di Stephanie Land: “Domestica: Lavoro duro, Paga Bassa, e la voglia di sopravvivere di una Madre“. La storia racconta della giovane Alex, madre di una bimba di tre anni, che fugge dal compagno e deve provare a sopravvivere in ogni modo.
Una storia che sembra come tante ma invece ‘Maid” riesce in 10 puntate a farci percepire le mille difficoltà che prova la protagonista, schiacciata da una burocrazia che non la aiuta in nessun modo ma soprattutto succube di una società in cui se non hai segni visibili addosso, non puoi definirti vittima di violenza. Ma la violenza psicologica che subisce Alex da parte del compagno è la stessa di milioni di persone che spesso non denunciano perché non possono dimostrare nulla di concreto.
Secondo me è straordinaria la prova di Margaret Qualley nella parte della protagonista. Come attrice si stava già mettendo in luce da qualche anno ma qui ha davvero superato se stessa. Ci mostra in ogni inquadratura ogni sua piccola emozione. Riesce a donarci la sua felicità e allo stesso tempo un secondo dopo la tristezza e la difficoltà che la vita le riserva. La regia indugia tantissimo sul suo volto e su quello degli altri protagonisti proprio per enfatizzare ogni momento.
Davvero interessante la scelta di far interpretare a Andie MacDowell la parte della madre bipolare di Alex. Perché è la vera madre di Margaret! Il suo ruolo è davvero complesso e complicato. Perché da un lato è la nonna artista e figlia dei fiori, dall’altro è totalmente inaffidabile e instabile, spezzata emotivamente dalla sua vita passata. Lei è un altro problema a cui Alex dovrà far fronte nel suo cammino.
Io consiglio a tutti di guardare questa serie perché vi farà emozionare ma soprattutto riflettere tanto.