
E così dopo sei stagioni e 63 episodi finisce questo spin-off, prequel, sequel di “Breaking Bad” e lo fa nel migliore dei modi! Era durissima creare un qualcosa che solo lontanamente si avvicinasse alla serie madre e invece Vince Gilligan ci è riuscito in pieno.
Gilligan è andato per la sua strada senza nessun tipo di compromesso e senza voler dare subito ai fan di “Breaking Bad” quello che volevano, e io sono uno di quelli, lo ammetto, che all’inizio ha faticato un po’ ad entrare in sintonia con la serie, proprio perché volevo subito un legame con Walter White and Co.

Col senno di poi invece do atto a Gilligan di aver fatto bene a non strafare all’inizio (anche se penso ancora che ci sia voluto troppo tempo per sviscerare la storia fra i fratelli McGill) e il crescendo di livello che c’è stato dalla quarta stagione in poi è stato clamoroso. Di solito le serie faticano ad andare avanti e invece qui è stato decisamente il contrario.

Recitazione incredibile da parte di tutti, grazie ad una sceneggiatura impeccabile, che si migliora ad ogni puntata. Certo è stato bello rivedere tanti personaggi di “Breaking Bad” unirsi a poco a poco alla vita di Saul ma sono soprattutto quelli che non avevamo ancora conosciuto che fanno la differenza… fra tutti Kim Wexler.

Un personaggio complesso, sfaccettato, che è cambiato continuamente nel corso delle stagioni e che davvero ritengo uno dei migliori, se non il migliore dell’intera serie. Perché questa più che la serie di Saul mi è sembrata una bellissima serie corale dove ogni personaggio aveva realmente qualcosa da dire e non era solo di contorno.
Ora tutti si affannano sul dibattito: è meglio “Better Call Saul” o “Breaking Bad”? Penso che non abbia molto senso farlo, perché proprio grazie alle trame create da Gilligan sono due belle serie distinte che si uniscono ma rimangono fedeli a se stesse e avrebbero funzionato anche da sole. Ovviamente per ragioni sentimentali avrò sempre “B.B” nel cuore come mia serie preferita… ma questa sarà sempre in alto nella mia classifica personale e il finale non lo dimenticherò mai.
