1. Nelle idee iniziali nel finale la protagonista veniva scaricata in un vicolo buio da un auto di lusso e tornava alla sua vecchia vita, perché la trama non era di certo una commedia romantica ma triste e malinconica.

2. Julia Roberts passò l’ultimo provino battendo… Valeria Golino.

3. Richard Gere fu ingaggiato per ultimo dopo che la produzione tentò in tutti i modi di avere come protagonista maschile Al Pacino. L’arrivo di Gere nel cast trasformò il film in un opera più romantica.

4. Quando la produzione passò alla Disney decise di ingaggiare il re delle commedie rosa Garry Marshall e a quel punto la storia venne quasi del tutto riscritta.

5. Richard Gere sa suonare realmente il pianoforte e ha composto lui il brano che suona nel film.

6. Quando Gere porge la scatola con la collana alla Roberts lei non si aspettava di certo che lui la chiudesse per gioco. La sua reazione alla improvvisazione di Gere è del tutto spontanea.

7. L’iconico abito rosso della Roberts era nero in principio ma la costumista all’ultimo cambiò idea e decise per un colore molto più caldo e appariscente

8. In una scena c’è un evidente errore di continuità. La Roberts prima addenta un croissant che successivamente diventa un pancake.

9. La Roberts convinse Gere ad accettare il ruolo con un post-it con scritto: “ti prego dì di sì”.

10. Nel famoso poster la testa di Julia Roberts è applicata sopra al corpo della sua controfigura Shelley Michelle e i capelli di Richard Gere sono neri, mentre nel film lui è brizzolato.