
“Allora, premetto: io non lo so fare il cattivo. Non mi riesce davvero. Però mi ricordavo delle cose che mi avevano spaventato da piccolo. A otto anni ho visto “Il silenzio degli innocenti” e ho avuto paura. Tutti quei personaggi erano sì cattivi, ma erano così terribili perché avevano grossi drammi dietro.

Lo Zingaro io cercavo di renderlo in maniera subito romantica. Quando ho letto il copione di “Lo chiamavano Jeeg Robot” non riuscivo a capacitarmi che in Italia si potesse fare una cosa del genere, quindi ci ho creduto subito.

All’inizio avrei dovuto cantare un’altra canzone. Non ricordo quale. Poi abbiamo visto su YouTube l’esibizione di Anna Oxa a Sanremo. Non so avrà avuto sedici anni. Era bellissima e altissima. E abbiamo preso quell’esibizione come icona per lo Zingaro. Pensa che uno mi ha postato su Internet: «Se io mi so’ messo a cantare una canzone così demmerda, vuol dì che il film è proprio bello!», io gli ho scritto: «Ma come te permetti di dire che Un’emozione da poco è ‘na canzone demmerda, ammerda te!».

Mentre facevo le prove costume mi immaginavo lo Zingaro che andava vestito in quel modo per Tor Bella Monaca, a un certo punto ho pensato di farlo sul serio. In fondo è solo uno dei tanti che, come si dice a Roma, «vole svortà…»”