
Nella notte fra il 4 e 5 Marzo del 1982 ci lasciava John Belushi. Attore e performer eccezionale sulla scena ma decisamente un’anima inquieta nella vita quotidiana… non riuscendo mai a trovare la pace e finendo in un baratro da cui non riuscì più a risalire. Qui la storia di cosa accade in quei giorni prima della sua morte.

Belushi occupava il Bungalow numero 3 del Chateau Marmont a Hollywood dal 28 Febbraio. Le sue condizioni, a detta degli altri ospiti, erano già instabili. Non riusciva a mantenere la concentrazione, i suoi discorsi erano frammentati e sconnessi, non si cambiava quasi mai d’abito e il suo bungalow era un letamaio. In tutto questo Belushi doveva scrivere la sceneggiatura del suo nuovo film “Noble Rot”… ma era decisamente improbabile che avrebbe portato a termine il lavoro.

John fumava erba e faceva uso di cocaina quotidianamente, infatti anche anni prima gli era stato affiancato un assistente personale per tenerlo lontano dalle sue dipendenze, ma senza successo. In quel periodo però, dopo qualche passo falso lavorativo, era passato all’eroina, ed entrato in quella spirale fu impossibile tirarlo fuori. Neanche il suo grande amico e collega Dan Aykroyd riuscì a riportarlo “alla vita” parlandogli del loro futuro film insieme… “Ghostbusters”.

In quei giorni al Chateau Marmont, Belushi uscì spesso con Robert De Niro, facendo spesso festa insieme. La sera del 4 Marzo De Niro passò al bungalow insieme all’attore Harry Dean Stanton per invitare John ad uscire. Si trovarono davanti un soggiorno distrutto, lercio e la cantante Cathy Evelyn Smith che dormiva tra scatole di pizza, bottiglie di vino e biancheria sporca. Belushi in stato alterato disse loro di andare via e di tornare più tardi.

Robin Williams passo più tardi dal Bungalow, dopo aver contattato De Niro, che però gli disse di andare da solo e che sarebbe arrivato dopo. Williams si trovò davanti la stessa scena agghiacciante e se ne andò subito, non prima di aver preso un po’ di cocaina, stessa cosa che fece De Niro in seguito quella notte.
Alle 8 del mattino Cathy Evelyn Smith aprì la porta al cameriere che portava la colazione a Belushi e firmò la consegna. Fece una bella pulizia del bungalow, soprattutto dalle sostanze stupefacenti e dopo poco se ne andò. Alle 12 l’assistente del suo manager trovò John incosciente e la sua guardia del corpo, Bill Wallace, provò a rianimarlo con la respirazione bocca a bocca e il consueto massaggio cardiaco. Quando i paramedici arrivarono sul posto era già troppo tardi: Belushi era già morto. Il medico legale fin da subito non ebbe alcun dubbio sulla causa della morte: overdose. Sulle braccia dell’attore, infatti, vennero trovati diversi buchi di ago.

In seguito si scoprì che era stata la Smith ad iniettare la dose letale di speedball (eroina e cocaina) a John, ma in totale stato di ebbrezza aveva sbagliato le quantità. La Smith fuggì all’estero per non essere arrestata. Tornò solo nel 1986 per poi scontare 15 mesi di galera.

Robin Williams venne informato della morte di John mentre si preparava ad interpretare Mork sul set di “Mork e Mindy”. Da lì capì che doveva cambiare vita e farsi aiutare per le sue dipendenze, per non finire come il suo grande amico, che aveva visto per l’ultima volta solo poche ore prima.
Al funerale di Belushi, tenutosi con rito ortodosso a Martha’s Vineyard (Massachusetts), furono presenti, oltre ai familiari, gli amici di sempre come Dan Aykroyd, Bill Murray, Chevy Chase, Eric Idle, Carrie Fisher e tantissimi altri.


Il personaggio di Peter Venkman nei “Ghostbusters” che doveva interpretare John, passò a Bill Murray e venne creato il fantasma “Slimer” come omaggio proprio a Belushi…