
Tom Riddle arrivò dunque ad Hogwarts, con gli abiti lisi e la sua bacchetta di tasso e piuma di fenice, e venne smistato in Serpeverde. Sin da subito si dimostrò essere uno studente modello: talentuoso, avido di sapere, eccellente in tutte le materie e docile con gli insegnati. L’unico a non credere a questa maschera era Silente, che ricordava fin troppo bene il loro primo incontro. Deciso a scoprire di più sulle sue origini, Riddle cercó il nome di suo padre nella stanza dei trofei, nei registri dei prefetti di Hogwarts e in tutti i libri di storia della magia; dovette alla fine arrendersi all’evidenza che nessun Riddle avesse mai varcato la soglia della scuola, e dedusse quindi che fosse un babbano. Dal nome Marvolo riuscì invece a risalire alla famiglia Gaunt e a scoprire quindi il suo nobile lignaggio: fu in quel periodo che ripudiò il suo nome di nascita e si creò lo pseudonimo che lo renderà tristemente famoso.
Intorno al fascino e talento di Voldemort cominció a raccogliersi un gruppo sempre più folto di Serpeverde che Riddle chiamava pubblicamente “amici”, ma per i quali in realtà non provava alcun affetto né empatia, considerandoli quasi dei servitori: quasi tutti divennero i primi Mangiamorte.

