Recensione: “Gli Occhi di Tammy Faye” (2 Oscar)

Nel 2000 uscì un documentario che raccontava l’ascesa e la rovinosa caduta della coppia di telepredicatori più famosi d’America, Jim Bakker e Tammy Faye, dopo scandali finanziari e sessuali. Dal quel documentario si è preso spunto per realizzarne un film, (che trovate su Disney +) mantenendo lo stesso titolo e cercando di rimanere il più possibile vicini alla realtà dei fatti, grazie all’interessamento proprio di Jessica Chastain che ne è diventata produttrice oltre che protagonista.

Il film è un classico Biopic che ci racconta di come una giovane ragazza devota al signore, si sposa con un coetaneo altrettanto legato a Dio, e insieme iniziano a predicarne la parola, fino ad arrivare col tempo in televisione a milioni di spettatori. Ma mentre Tammy vuole realmente stare al fianco di tutti, suo marito inizia a pensare solo al guadagno.

Probabilmente per noi spettatori italiani non è affatto facile capire quanto siano influenti i telepredicatori negli Stati Uniti e per questo la storia potrebbe non risultare molto interessante e di certo il regista non ha avuto la mano per rendere il tutto più accattivante restando decisamente piatto. Per sua fortuna gli attori hanno sfoggiato prove di alto livello e sono di certo la nota lieta del film.

Andrew Garfield sta sempre di più ogni anno mostrando le sue qualità e grazie a questa prova e a quella in “Tick Tick… Boom” ha dimostrato di volersi cimentare in ruoli sempre più difficili e anche scomodi, ma la scena in questo film è giustamente tutta per Jessica Chastain, resa irriconoscibile dal make up (premiato con l’Oscar) e protagonista di una prova straordinaria, giustamente premiata con la statuetta come migliore attrice.

La Chastain è riuscita a dare anima e corpo a Tammy e a mostrarne tutte le debolezze, che nel tempo venivano mascherate da un trucco sempre più pesante. Una maschera che la vera Faye usava come una corazza per non far capire realmente quello che stava vivendo interiormente. Jessica recita, canta, e dimostra di essere un’attrice straordinaria, perché in poche avrebbero potuto dare così tante sfaccettature ad un personaggio così complesso. Bisogna ringraziare lei e Garfield se il film è degno di essere visto perché poteva venire fuori qualcosa di straordinario in mano a registi di alto livello.

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