/ I problemi di Colin Farrell con le dipendenze.

“Avevo 24 anni e il giorno dopo sarebbe stato il mio compleanno.
Chiesi alla produzione di “Minority Report” un giorno di permesso, che non mi venne concesso”.

“La sera andai comunque a festeggiare e mi sbronzai completamente e il giorno dopo dovetti ripetere una sola scena per 56 volte! La battuta era: “Sono sicuro che tu abbia colto il fondamentale paradosso della tecnologia pre-crimine’. Ma non riuscivo a dirla.
Tom Cruise voleva uccidermi”

“Sono passati molti anni, ma mi ricordo di quel giorno perché quando arrivai sul set ebbi un attacco di panico e mia sorella, che era venuta a trovarmi, andò via per la vergogna.
Non volevo che sapessero che ero ridotto così male, ma fu del tutto inutile”.

Per anni ho potuto indulgere in diverse cose. Ho avuto un’alta tolleranza ai farmaci per diversi anni. Solitamente bevevo o mi drogavo per cinque mesi, all’eccesso, per poi togliere il piede dall’acceleratore e ripulirmi un po’. Ero molto triste. Bevevo molto. Quando uscivo con gli amici a bere, andavamo in un pub e mi prendevo sei pinte di birra“.

Quando tutti andavano a dormire, allora, tiravo un po’ di coca, mi fumavo quattro spinelli, prendevo un bottiglia di Jack Daniel’s e bevevo fino alle cinque del mattino. La mia famiglia cercava in tutti i modi di farmi entrare in riabilitazione”.

“Alla fine dopo “Miami Vice” (2005) ho capito che era il momento di andare in riabilitazione. Da lì in poi ogni volta che sento ancora il desiderio di alcol e droghe torno subito in Rehab prima di cadere come un tempo.”

“Non saprò mai come sarebbero state le mie prove d’attore se fossi stato sobrio e mi dispiace molto.”

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