
A tre anni Oliwia Dabrowska interpretò la bambina con il cappotto rosso in “Schindler’s List” (1993).
Steven Spielberg le consigliò di guardare il film solo da maggiorenne ma la curiosità di Oliwia fu così tanta che a undici anni lo vide.
E la sua reazione fu tremenda…
“Era veramente orribile.
Non capivo tanto all’epoca, ma ero sicura che non l’avrei mai più rivisto in vita mia.
Mi vergognavo di essere nel film e mi arrabbiai tantissimo con mia mamma e mio padre quando dissero a tutti che la bambina nel film ero io.
Quelli che lo avevano saputo dicevano che ero stata brava, ma cominciavano a farmi domande sull’Olocausto a cui non sapevo rispondere.”

A diciott’anni decise però di ridare una chance al film è lì capì che Spielberg aveva ragione, che doveva essere matura per comprenderlo e che aveva fatto parte di qualcosa di grandioso.
A Spielberg venne l’idea di questo personaggio durante le riprese di “Always” (1989).
Li Audrey Hepburn gli raccontò di aver visto una bambina con il cappotto rosso trascinata e fatta salire con la forza su un treno durante la guerra e che questa immagine non riusciva a dimenticarla.
Spielberg restò così colpito che decise di inserirla nel film, rendendola un vero e proprio simbolo dell’olocausto.