/ La preparazione psicologica di Brendan Fraser per “The Whale”

Dopo i sei minuti di applausi e standing ovation di domenica sera al Festival di Venezia per “The Whale”, ma soprattutto per il protagonista, che non è riuscito a trattenere le lacrime dall’emozione, tutti pensano che finalmente sia arrivato il momento del riscatto per Brendan Fraser, dopo anni davvero difficili. Tornare alla ribalta con il ruolo di una persona di più di 250kg chiusa in casa che non si alza più dal divano è davvero un’impresa complessa… ma come si è preparato per il ruolo?!

Ecco le sue parole a riguardo:

“Ho guardato gli altri corpi finti ingrassanti usati spesso nelle commedie negli anni passati, e li lo scherzo voluto o meno è che sfidavano la gravità… ma qui non era il caso. Dovevo sentire tutti quei chili addosso e non riuscire ad alzarmi, dovevo sentire la pressione psicologica che quei chili avevano su di me, quindi ogni giorno indossavo una tuta che mi metteva addosso 130 kg in più.”

“Una tuta davvero ingombrante e scomoda con un busto dritto con le maniche simile ad una giacca. Era tutta dipinta a mano per farla sembrare identica alla pelle umana fino addirittura a dei peli tagliati a mano sulle braccia per renderli realistici. Ogni giorno ci volevano sei ore per essere pronto a girare”.

“Ho accettato la parte offertami da Aronofsky per mettermi in gioco e vedere di cosa ero capace. Molti personaggi come Charlie, il protagonista del film, vengono ritratti dai media in modo ridicolo e trattati in modo terribile, umiliati e presi in giro. Ma Charlie non è così, e non lo è mai stato, l’obesità è solo una parte di quello che è.”

“Ho collaborato con la “Obesity Action Coalition” per prepararmi al ruolo e parlato con tantissime persone che avevano fatto operazioni per ridurre il proprio peso. Ho imparato che ci vuole una persona incredibilmente forte dentro quel corpo per essere quella persona. Mi è sembrato appropriato, poetico e pratico tutto in una volta”.

Ora ovviamente per Fraser si parla già di Coppa Volpi a Venezia e di una sicura candidatura agli Oscar. Noi non possiamo che aspettare di vedere il film per giudicare ma io sono già davvero felice per Brendan e per questa nuova grande chance.