/ 10 Curiosità su “L’uomo Bicentenario” (1999)

1. Il film è tratto dall’omonimo racconto di Isaac Asimov del 1976. Racconto che vinse il premio Hugo e Nebula nella sua categoria. La storia si può trovare nella raccolta “Antologia del Bicentenario” (1966-1976)

2. Nonostante ora sia un’opera amata da tantissimi, quando uscì fu un grande flop economico, infatti a fronte di un budget di 100 milioni ne incassò solo 87 nel mondo.

3. Galatea inizia a cantare la celeberrima canzone “If I Only Had A Heart”, tratta dal film “Il mago di Oz” del 1939, proprio perché anche lei come L’uomo di Latta vuole un cuore. Ma con il doppiaggio italiano le parole sono state cambiate e se ne perde il senso.

4. Robin Williams ci ha tenuto a precisare che è stato sempre lui a recitare in tutte le scene robotiche e non è mai stata usata una controfigura come erroneamente in molti pensavano.

5. La corazza da Robot pesava sui 15 kg e per indossarla e sistemarla su Williams ci volevano circa 4 ore ogni giorno.

6. Il regista Chris Columbus ha scelto di mostrare lo scorrere del tempo e il passaggio graduale da macchina a uomo attraverso molte inquadrature delle mani del protagonista vicino a quelle delle persone che gli sono vicino. Il film si chiude con le sue mani invecchiate identiche a quelle di Portia.

7. Dopo questo film moltissime produzioni capirono che la C.G.I era arrivata ad un livello tale da poter essere usata in film di qualsiasi genere e non solo in grandissimi blockbuster.

8. Nel racconto originale la società produttrice dei robot si chiama “U.S. Robots and Mechanical Men”, ma nel film venne cambiato perché la vera “U.S Robotics” non voleva che il loro nome venisse associato al film. Così si decise di chiamarla “NorthAm Robotics”.

9. Williams si è sempre detto grande fan della letteratura fantascientifica di autori come Asimov e Dick.

10. Galatea alla fine del film sembrerebbe infrangere una delle tre leggi della robotica, la prima, staccando la spina e quindi uccidendo Portia. In realtà può farlo in quanto si rende conto di non recarle danno.

Rispondi