
“Lo sketch di Ajeje e del controllore, è nato dall’osservazione della vita quotidiana, anzi per essere più precisi della nostra vita quotidiana. Anzi diciamo la verità: della vita quotidiana di Aldo.
Nasce infatti dalle avventure metropolitane di Aldo e del debito che vantava con l”ATM, l’azienda dei trasporti di Milano.

Un debito che ha cominciato ad accumulare quando aveva diciassette anni e lavorava come aiuto meccanico in un’officina di Rogoredo; ogni giorno per andare a bottega doveva prendere i mezzi pubblici. Ora, non è che proprio non pagasse il biglietto, diciamo che più che altro cercava di risparmiare, di ottimizzare i costi. Cioè il biglietto lo comprava. Una volta al mese, però lo comprava. Con quello in tasca saliva sul tram e si metteva vicino all’obliteratrice e faceva ballare l’occhio a ogni fermata per verificare che non salisse il controllore. Insomma se a una fermata saliva il controllore, Aldo tirava fuori il biglietto e PAM! lo obliterava, o almeno queste erano le intenzioni iniziali. Poi però si è reso conto che guadagnava solo settantamila lire al mese, poco più della metà dello stipendio di un operaio, e la tentazione di evitare anche l’acquisto del biglietto “mensile” ha preso il sopravvento; alla fine teneva in tasca soltanto la vera reliquia del passeggero clandestino: Il biglietto pluritimbrato.

Tutto ciò voleva dire vivere ogni corsa con la paura. E la paura di quand’era ragazzo, Aldo l’ha rivissuta osservando altri passeggeri insolventi negli anni, terrorizzati perché beccati dai controllori “pignoli”, come pignolo è Giovanni.
E così un giorno, proprio dopo aver assistito al “fermo” di un furbetto del Tram, Aldo ha tirato fuori il suo quadernetto e si è annotato la scena.
Aldo Giovanni e Giacomo
Fonte: Se7eth Art