/ 12 Curiosità su “Chiamami col tuo nome” (2017)

1. I produttori acquistarono i diritti del libro di André Aciman nel 2007, prima ancora che uscisse ufficialmente. In quegli anni però non trovarono nessun regista disponibile ad impegnarsi nel progetto.

2. James Ivory (Camera con vista, Casa Howard, Quel che resta del giorno) era stato contattato prima come produttore esecutivo, per poi proporgli di scrivere la sceneggiatura e dirigere il film. Alla fine scrisse solo la sceneggiatura, per cui vinse l’oscar nel 2018 a 89 anni!

3. Luca Guadagnino venne prima assunto come consulente per scegliere i posti giusti per girare il film nel nord Italia. Quando gli proposero di dirigere anche il film, declinò e fece il nome di Gabriele Muccino. Alla fine accettò a patto di poter collaborare strettamente con Ivory e dirigere insieme, ma Ivory nel 2016 decise di lasciare la regia solo a Guadagnino.

4. Nel 2015 James Ivory aveva incontrato Shia LaBeouf per proporgli la parte di Elio e leggere la sceneggiatura. Ma alla fine non venne ritenuto adatto.

5. Luca Guadagnino per la parte di Oliver pensò sempre ad Armie Hammer dopo averlo visto nei panni dei gemelli Winkevloss in “The social network”.

6. Timothée Chalamet è arrivato in Italia cinque settimane prima per imparare un po’ di italiano e suonare la chitarra, nonché per perfezionare lo studio del pianoforte (strumento che sapeva già suonare) grazie all’aiuto del direttore d’orchestra, compositore e pianista Roberto Solci.

7. La prima scena che Guadagnino ha provato con i due protagonisti è quella in cui si baciano rotolando nell’erba. I due continuarono per diverso tempo a provarla, non sentendo mai lo stop del regista… che in realtà se n’era andato per lasciarli soli e creare la giusta alchimia.

8. Per Armie Hammer le parti più complesse da girare sono state quelle in cui doveva ballare… perché la musica è stata aggiunta solamente in seguito e lui si doveva muovere nel silenzio più totale.

9. Chiamami col tuo nome è l’ultimo film della cosidetta “trilogia del desiderio” di Guadagnino, dopo “Io sono l’amore” (2009) e “A Bigger Splash” (2015).

10. Il film è stato girato in appena 34 giorni fra Maggio e Giugno 2016.

11. Guadagnino non era sicuro di inserire la scena della “pesca”, presente nel libro, perché pensava che il pubblico la ritenesse troppo forte e non ne comprendesse il senso. Alla fine decise di inserirla per far capire appieno la sovrabbondante energia sessuale di Elio.

12. Era ormai sicura la realizzazione di un sequel del film ma il ciclone di accuse piovute su Armie Hammer ha bloccato il tutto.

Bonus: Michael Stuhlbarg è diventato il padre del secolo dopo il suo monologo!

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