
1. Per ricreare maggior realismo, il film è stato interamente girato in latino, in ebraico e in aramaico. La ricostruzione dei dialoghi in aramaico è stata affidata al linguista e gesuita statunitense William Fulco.
2. Nessuna casa di produzione voleva investire nel progetto di Gibson, così Mel decise di investire i 30 milioni di dollari del budget attraverso la sua Icon Productions. Il film fu un successo clamoroso con 601 milioni di dollari di incasso nel mondo.

3. Jim Caviezel (Gesù) venne accidentalmente colpito da due frustate che gli lasciarono una cicatrice di 35 cm sulla schiena.
4. Le mani che inchiodano Gesù alla croce sono quelle di Mel Gibson. È sempre la mano di Gibson che aiuta ad alzarsi Monica Bellucci (Maria Maddalena) nella scena in flashback della lapidazione.

5. La croce pesava 70 kg e Caviezel si lussò la spalla quando gli scivolò via… la scena è rimasta nel girato.

6. L’opera venne girata fra novembre 2002 e gennaio 2003 e per questo Jim Caviezel andò in ipotermia per le gelide temperature e il suo vestiario troppo leggero ed ebbe una polmonite.
7. II film è stato interamente realizzato in Italia con un cast in prevalenza composto da attori italiani. Gli esterni del film sono stati girati in Basilicata, nelle città di Matera (come aveva fatto Pasolini nel “Vangelo secondo Matteo” del 1964) a Craco, paese fantasma della provincia materana. Gli interni del film presso gli studi di Cinecittà a Roma.
8. Il maestro degli effetti speciali Keith Vanderlaan ha creato l’animatronic di Gesù sulla croce, che ha sostituito Caviezel nelle scene più cruente in cui non recitava. Il costo del robot era di 350.000 dollari.

9. L’attore Pietro Sarubbi (Barabba) ha dichiarato di aver abbracciato il cristianesimo proprio sul set della pellicola. Mentre Sergio Rubini (Disma) ha confessato di aver odiato ogni singolo giorno sul set e i metodi di lavoro di Gibson.

10. Sul set c’erano tre preti e ogni giorno si celebravano diverse messe. Jim Caviezel aveva il suo prete personale e spesso recitavano il rosario insieme nei momenti di pausa.
11. Due fulmini sfiorarono Jim Caviezel in due momenti diversi delle riprese. Una su un monte a Matera durante il sermone e l’altra durante la crocifissione.
12. Più le riprese andavano avanti più il makeup di Caviezel era elaborato, tanto da arrivare a svegliarsi alle 3 di notte per essere truccato per otto ore prima di girare.

13. Caviezel dopo questa esperienza ebbe dei problemi di salute e dovette subire due interventi al cuore.
14. Il film ha ricevuto tre candidature agli Oscar (trucco, colonna sonora e fotografia)
15. È da anni che deve partire la produzione del sequel, “La passione di Cristo: la Resurrezione” e sembra che il 2023 sia l’anno giusto per il ritorno di Mel Gibson alla regia e Caviezel nei panni di Gesù.
