15 Curiosità su “Alice in Wonderland” (2010)

1. Tim Burton accettò di dirigere il film solamente perché la Disney inserì nel contratto che subito dopo “Alice” avrebbe potuto girare “Frankenweenie”, remake in stop motion del suo cortometraggio omonimo del 1984.

2. Burton non era fan del romanzo e del cartone animato Disney perché secondo lui “Alice vagava solamente da un personaggio pazzo all’altro” e non aveva mai sentito alcun vero legame emotivo con lei. Per questo chiese di poter dare più profondità alla storia non rendendola solo una serie di eventi.

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15 Curiosità magiche su “Big Fish” (2003)

1. Il film prende spunto dal libro di Daniel Wallace “Big Fish: A Novel of Mythic Proportions” del 1998.

2. Lo sceneggiatore John August, amico di Wallace, riuscì a leggere il libro sei mesi prima che venisse pubblicato. Aveva appena perso il padre e venne talmente colpito dalla trama che fece in tutti i modi che la Columbia comprasse i diritti del libro per farci un film, prima ancora della sua uscita. Ovviamente August scrisse poi la sceneggiatura dell’opera di Tim Burton.

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15 curiosità su “La sposa cadavere” (2005)

1. Il film è liberamente ispirato alla versione ebraico-russa del XIX secolo di una più antica storia folkloristica ebraica, intitolata “Il dito”, trasposta in una immaginaria epoca simile all’era vittoriana.

2. Tim Burton stava finendo di girare “Big Fish” quando ha iniziato le riprese di questo film. Contemporaneamente alla lavorazione in “stop-motion” de “La sposa cadavere” girava anche “La fabbrica di cioccolato”.

3. Johnny Depp, Helena Bonham Carter e Christopher Lee durante il giorno giravano le loro scene ne “La fabbrica di cioccolato” mentre la sera si dedicavano al doppiaggio dei loro personaggi in questo film.

4. Per i 30 personaggi presenti nel film, sono state creati 300 pupazzi alti circa 43 centimetri; il più costoso dei pupazzi è costato 30 mila dollari.

5. Vennero creati ambienti abbastanza grandi da permettere agli addetti di entrare nel set per sistemare i personaggi.

6. Ci sono volute 55 settimane di riprese per girare l’intero film.

7. Danny Elfman, autore della colonna sonora, e grande amico di Tim Burton, ha dato la voce a Bonejangles, lo scheletro che racconta la storia di Emily. Burton e lo stesso Elfman non trovavano la persona con la voce giusta, e Burton, alla fine, chiese al compositore.

8. Mentre era in produzione l’opera di Burton, Joe Ranft, produttore esecutivo, è morto a causa di un incidente automobilistico. Il film è dedicato a lui.

9. Con un budget di 40 milioni di dollari ne ha incassati ben 118 nel mondo.

10. Il film è stato candidato all’Oscar nella categoria animazione, ma è stato battuto da un’altra opera in stop-motion: “Wallace & Gromit e la maledizione del coniglio mannaro.”

11. I pupazzi furono costruiti dai costruttori di pupazzi della “Mackinnon and Saunders”, già autori dei pupazzi utilizzati in un altro film di Burton (Mars Attacks!), come anche di quelli usati per molte serie animate britanniche, come Bob the Builder, Andy Pandy e Pingu.

12. I personaggi di Victor, Emily e Victoria erano costruiti in un modo innovativo. Le loro teste erano piene di ingranaggi che spostavano i “muscoli facciali” in modo da poter far trasparire tutti i minimi cambi di espressione.

13. Nella scena in cui Bonejangles canta si può notare che il pianista che lo accompagna indossa dei vistosi occhiali neri. E’ un piccolo ‘omaggio’ a Ray Charles, venuto a mancare l’anno prima dell’uscita del film.

14. Inizialmente Emily doveva essere bionda e più decomposta…

15. È il primo film in stop-motion ad essere ripreso con camere fisse, ed è anche il primo film del genere ad usare “Final Cut Pro” della Apple per renderlo visivamente un vero e proprio film.

/ 15 Curiosità su “Fight Club”

1. Fincher disse a Norton di colpire Pitt a sua insaputa… la reazione di Brad è del tutto genuina.

2. Pitt e Norton per prepararsi al meglio per il film hanno imparato a fare… il sapone.

3. L’idea del romanzo è venuta a Chuck Palahniuk, dopo che venne pestato in un campeggio perché si era lamentato per la musica troppo alta. Il giorno seguente si presentò al lavoro con il volto tumefatto ma a nessun collega importò nulla.

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