/ 15 Curiosità su “Qualcuno volò sul nido del cuculo” (1975)

1. Insieme a “Accadde una notte” (1934) e “Il Silenzio degli Innocenti” (1991), il film di Milos Forman condivide il primato della vincita dei cinque oscar più importanti (Film, Regia, Sceneggiatura, Attore e Attrice protagonista).

2. L’autore del libro, Ken Kesey, incredibilmente non fu affatto soddisfatto del risultato finale e rimpianse di aver dato i diritti per realizzarne un lungometraggio.

3. Prima di Nicholson, per il ruolo da protagonista venne contattato James Caan, che però rifiutò, pentendosene amaramente in seguito.

4. Il film venne girato in un vero manicomio e le comparse erano gli ospiti della struttura.

5. Will Sampson, il grande capo, era un Ranger di un parco in Oregon.

6. Il film segna il debutto al cinema di Christopher Lloyd (Doc Brown in Ritorno al futuro).

7. Kirk Douglas interpretò McMurphy a teatro, per questo comprò i diritti per farci un film ed essere il protagonista. Passato troppo tempo decise di abbandonare l’idea e passò la produzione al figlio Michael, che vinse poi la statuetta per Il Miglior Film.

8. Louise Fletcher vinse l’Oscar nei panni della temibile infermiera Ratched, stando in scena solamente 22 minuti e 37 secondi.

9. Nicholson ha improvvisato completamente la scena del suo arrivo al manicomio.

10. La scena finale è stata girata in una sola ripresa… impossibile fare meglio.

11. La Fox voleva distribuire il film ad una condizione, che McMurphy vivesse alla fine. A quel punto i produttori passarono alla United Artist lasciando il finale originale.

12. Forman e Nicholson ebbero grossi screzi sul set per idee opposte sul come sviluppare la trama.

13. Danny DeVito soffrì particolarmente i mesi a girare nel manicomio e la notte iniziò a parlare con un amico immaginario.

14. L’attore Sydney Lassick ebbe una crisi di nervi durante la scena finale e venne allontanato dal set. Già durante le riprese preoccupò la crew per la sua salute mentale instabile.

15. Nel 2020 è uscita su Netflix la serie tv “Ratched” che racconta le ipotetiche origini della futura capo infermiera del film.

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