
1. Nei titoli di testa non è stato scritto “tratto dal romanzo di Umberto Eco” ma “palinsesto del romanzo di Umberto Eco”. Un palinsesto è un manoscritto che conteneva un testo originale e che è stato grattato per scrivervi sopra un altro testo. Si tratta dunque di due testi diversi. Questo per mettere in chiaro subito le differenze fra libro e film.
2. Umberto Eco per contratto doveva vedere il film per primo, decidendo se lasciare il suo nome nei titoli come autore del libro da cui era stato tratto il film (se gli fosse piaciuto) o se invece non essere nominato (se non gli fosse piaciuto). Il suo nome è ben presente nei titoli.
3. Prima di Sean Connery, per il ruolo di Guglielmo vennero considerati Michael Caine, Roy Scheider, Jack Nicholson, Marlon Brando, Max von Sydow, Donald Sutherland e Robert De Niro. Connery non era nel periodo migliore della sua carriera e per questo molte case di produzione non vollero investire nel film.

4. Salvatore Baccaro era stato scelto per la parte di Salvatore, ma l’improvvisa morte dell’attore, avvenuta nel 1984, fece passare il ruolo a Franco Franchi, che però si tirò indietro per le troppe ore di trucco e perché non si voleva rasare la testa. A quel punto il regista chiamò Ron Perlman che aveva già lavorato con lui ne “La guerra del fuoco” (1981).

5. Christian Slater quando girò il film aveva appena sedici anni, mentre “la ragazza”, Valentina Vargas, ne aveva ventuno, e fu proprio Slater a spingere il regista ad ingaggiare la Vargas.

6. Helmut Qualtinger, interprete di Remigio da Varagine, morì di cirrosi epatica subito dopo la fine delle riprese, a causa del peggioramento improvviso delle sue già precarie condizioni fisiche dovute all’alcolismo.

7. Jean-Jacques Annaud nella scena della seduzione silenziosa da parte della ragazza a Adso, non spiegò nulla a Christian Slater per avere da lui una reazione del tutto genuina.

8. Dopo 5 anni di preparazione, il film venne girato in 16 settimane fra gli studi di Cinecittà e l’Abbazia di Eberbach in Germania. Come erroneamente si pensa, il film non fu mai girato a Castel del Monte in Puglia, ma il castello ha solo ispirato la forma della biblioteca ottagonale. Le scene finali del film furono invece girate in una valle situata tra Rocca Calascio e Santo Stefano di Sessanio, nell’Aquilano.
9. In Italia il film incassò più di “Top Gun” e “Platoon”, mentre negli Stati Uniti non andò molto bene.
10. Feodor Chaliapin Jr. (Jorge de Burgos) poteva rimanere realmente ucciso nella scena della sua morte cinematografica. Infatti un pezzo di quercia in fiamme lo colpì alla testa facendolo cadere a terra. La scena è visibile nel film.

11. Bernardo Gui (interpretato da F. Murray Abraham) è un personaggio storico che è stato davvero un inquisitore nel periodo in cui la storia è ambientata. Gui in 15 anni di attività condannò circa 900 persone e di queste almeno 42 furono giustiziate.

12. Robert De Niro arrivò a fare il provino per Guglielmo, proponendo uno scontro all’arma bianca fra lui e Bernardo Gui. Annaud non fu affatto d’accordo.
13. Inizialmente il film doveva essere ambientato nella piemontese Sacra di San Michele (l’abbazia valsusina ispiratrice di Eco per il suo romanzo) ma questa scelta venne reputata troppo dispendiosa dai produttori.
14. Con l’ascolto di 14.672.000 telespettatori per il suo primo passaggio televisivo, avvenuto su Raiuno il 5 dicembre 1988, “Il nome della rosa” ha detenuto il primato di pellicola cinematografica più vista in televisione in Italia per 13 anni, fino al 2001, quando è stata superata da “La vita è bella”.
15. Nel 2019 è stata realizzata una versione televisiva del romanzo in otto puntate. È la seconda serie italiana più venduta al mondo dopo “Gomorra”.
