
Finalmente sono riuscito a vedere quest’opera tanto attesa da anni, incentrata sulla figura del cosiddetto “padre della bomba atomica” J. Robert Oppenheimer… e posso solo dire FILM GIGANTESCO!

Quando leggete una mia recensione sapete già che non mi addentrerò mai in cose troppo tecniche o specifiche (questo lo lascio ad altri) ma voglio portare in risalto sempre quello che mi ha lasciato l’opera in questione e tutte le emozioni che mi ha fatto provare dall’inizio alla fine, e qui devo ammettere che mi sono fatto rapire per tre ore da questo lungometraggio mastodontico, che richiama i grandi film del passato, però con uno stile nuovo, che riesce a tenere alto il livello di attenzione generale.
Io adoro Christopher Nolan come regista e qui ho amato che non abbia esagerato in virtuosismi ma si è messo a completa disposizione della storia, lasciando comunque il suo stile impresso in certe sequenze importanti, ma alla fine la vera essenza del lungometraggio sono i dialoghi. Una quantità enorme di dialoghi densi di significato interpretati da un cast all star clamoroso, con ovviamente come prima stella Cillian Murphy nei panni del protagonista.

Murphy, già presente in quasi tutti i film di Nolan, ha faticato non poco a rendersi conto di cosa volesse dire interpretare Oppenheimer, perché questo non è solo un film sul periodo della bomba atomica, ma anche quello che c’è stato prima e soprattutto quello che è avvenuto dopo nella vita del protagonista e per questo ha dato davvero tutto se stesso in un ruolo che non può non consacrarlo fra i grandi del cinema. Anche se lo devo ammettere fra tutti gli straordinari interpreti del film, sono rimasto senza parole per la prova attoriale di Robert Downey Jr. Il suo Ammiraglio Strauss ruba la scena (da Oscar!) e soprattutto diventa vero protagonista di tutte le scene in bianco e nero.

Si Nolan ha deciso di optare sia per i colori che per il bianco e nero, spiegando che le scena a colori sono soggettive del protagonista, mentre le altre oggettive… e questa si rivela un’altra scelta azzeccata per l’opera, al pari di quella di non aver usato nessuna CGI in tutte le tre ore!
Penso che “Oppenheimer” entrerà di diritto fra quei film che sono già dei classici a prescindere, perché è impossibile non rimanerne rapiti. Ovviamente sempre che il genere storico/biografico sia di vostro gradimento, sia chiaro, ma per me in queste tre ore c’è tutto quello che un cinefilo può amare della settima arte.
Chiudo per non diventare troppo prolisso, perché tanto di parole ne sono già state dette tante e tantissime altre ne verranno spese su questo film, che non può non essere fra i grandi favoriti agli Oscar 2024 (sarebbe un insulto), ma voglio solo lasciarvi impressa la mia sensazione durante la scena del test “Trinity”…. sono rimasto in apnea (e con me tutta la sala al cinema) per diversi minuti, nel silenzio totale guardavo l’esplosione e mi sentivo impotente, sapendo che da lì a poco non ci sarebbero stati più test ma la tragica realtà di Hiroshima e Nagasaki….

“Sono diventato morte, il distruttore di mondi”