
1. Il titolo del film deriva da una lettera di Francesco Petrarca inviata a Barbato da Sulmona: “Non tutto in terra è stato sepolto: vive l’amor, vive il dolore; ci è negato veder il volto regale, perciò non ci resta che piangere e ricordare.”
2. La scena in cui Benigni e Troisi scrivono la lettera a Girolamo Savonarola è un omaggio alla scena del film “Totò, Peppino e la… malafemmina”, nella quale i protagonisti scrivono una lettera sconclusionata alla fidanzata del nipote.
3. La celebre scena della Dogana venne girata più e più volte perché i due non riuscivano a stare seri e infatti anche nel girato finale si può notare che trattengono a stento le risate per poi ridere a crepapelle.

4. A metà film i due avevano girato così tanto materiale superfluo che alla fine dovettero tagliare tantissime scene dal lungometraggio, fra cui una in cui Marco Messeri interpretava Savonarola.
5. Questo è il debutto cinematografico per Amanda Sandrelli, figlia di Gino Paoli e Stefania Sandrelli. Ai tempi aveva vent’anni.

6. Nonostante le critiche non furono lusinghiere verso il duo, soprattutto per la regia e la sceneggiatura, il pubblico premiò il film con il maggior incasso italiano del 1984, con 15 miliardi di lire.
7. Benigni e Troisi prima passarono un mese a Cortina (a spese della produzione) per sviluppare un’idea, alla fine si spostarono al mare e infine in Val d’Orcia. Quando la produzione chiese se fosse pronta una sceneggiatura, i due dissero che il film sarebbe stato ambientato nel medioevo e che avrebbero fermato Cristoforo Colombo… Fine.
8. Amanda Sandrelli in seguito disse di non aver mai visto un copione del film sul set. Ogni giorno Troisi e Benigni scrivevano al volo qualcosa riguardo alle scene da girare in giornata e poi improvvisavano.
9. Nel film si vedono piante di eucaliptus ed un intero campo di mais. Il primo è una pianta proveniente dall’Australia ed il secondo dalle Americhe quindi non potevano esserci all’epoca.
10. Nel finale la locomotiva che appare è uno degli ultimi tre esemplari conservati e funzionanti del Gruppo 400 delle Ferrovie Calabro-Lucane.

11. Esiste una versione più lunga del film (due ore e ventiquattro minuti) in cui Mario (Troisi) si innamora di Astriaha (Iris Peynado) e la storia viene stravolta completamente e diventa anche più seria e meno divertente.

12. Troisi disse ad Amanda Sandrelli che avrebbe cantato un brano senza svelare quale. Quando iniziò a canticchiare “Yesterday” dei Beatles sul set lei iniziò a trattenere a stento una risata ma quando iniziò a con “Bom Bom” tutti gli attori e la crew non riuscirono più a trattenersi e fu difficile tornare a girare.

13. In diritti d’autore “Yesterday” costò alla produzione la bellezza di 70 milioni di lire!
14. Durante la registrazione nella campagna umbra fu fatto uno scherzo a Carlo Monni (Vitellozzo). Benigni e Troisi gli fecero pronunciare cose scurrili sulla madre di Amanda Sandrelli, Stefania. Amanda, che per opera dei due aveva ascoltato tutto, andò nel camper di Carlo Monni e gli diede uno schiaffone.

15. Benigni e Troisi scrissero anche un libro omonimo con la storia che ricalcava quella vista nel film, a parte il finale in cui Saverio svelava a Mario che sapeva benissimo come tornare nel presente e glielo avrebbe rivelato a patto che in seguito avrebbe sposato la sorella. Questo fa intendere che Saverio avesse architettato tutto solo per farli sposare.