/ 10 Curiosità sulla serie Tv “La famiglia Bradford”

1. Quando venne trasmessa per la prima volta in Italia nel 1978 il titolo era “Otto bastano”, traduzione letterale dell’originale “Eight Is enough”.

2. Mark Hamill interpretò David Bradford nell’episodio pilota della serie, per poi essere sostituito da Grant Goodeve. Hamill rimase coinvolto in un grave incidente d’auto che lo portò a diversi interventi chirurgici e mesi di riabilitazione. Non poté così neanche girare le ultime scene del primo “Star Wars”.

3. Diana Hyland interpretò mamma Joan in solo quattro episodi della prima stagione perché scoprì di avere un tumore al seno durante le riprese. Morì a soli 41 anni, dodici giorni dopo la messa in onda del primo episodio. Ai tempi faceva coppia con John Travolta. Dalla secondo stagione si decise di rendere vedovo papà Tom Bradford.

4. L’episodio 8 della prima stagione non venne trasmesso ai tempi dalla Rai perché secondo la dirigenza c’erano diverse battute anti-italiane. Per problemi di diritti la prima stagione non venne mai più trasmessa negli anni 80 in Italia, fino al 2009 su “Fox Retro”.

5. Betty Buckley interpretava la seconda moglie di Tom Bradford ma in realtà aveva la stessa età di Laurie Walters che interpretava la terza figlia.

6. Ralph Macchio, divenuto poi famoso soprattutto per “Karate Kid”, interpretava il cugino Jeremy.

7. Nella versione originale fu una delle tante serie televisive statunitensi ad utilizzare le risate di sottofondo, eliminate nella versione italiana (a parte qualche sporadica “dimenticanza”).

8. Adam Rich, che interpretava il piccolo Nicholas, ebbe in seguito gravi problemi di dipendenze da Alcol e Droghe e venne arrestato diverse volte. Nel 1996 inscenò la sua morte come scherzo. È morto realmente a soli 54 anni il 7 gennaio 2023.

9. Lanny O’Grady, Mary Bradford, è morta a soli 47 anni per una overdose da farmaci.

10. Oltre al telefilm la famiglia Bradford ha avuto anche due lungometraggi per la tv, il primo nel 1987 dal titolo “festa di compleanno”, l’altro nel 1989 dal titolo “matrimonio in casa Bradford”.

/ 12 Curiosità sulla serie Tv “L’incredibile Hulk”

1. Kenneth Johnson (creatore della Donna Bionica) fu incaricato di realizzare una serie sul noto personaggio Marvel, ma non essendo amante dei fumetti, non ne era convinto. Gli venne l’ispirazione mentre leggeva “I Miserabili” e così iniziò a scrivere una sceneggiatura molto diversa rispetto alle storie fumettistiche.

2. Richard Kiel (“Squalo” nei film di James Bond) girò il primo episodio pilota nel ruolo di Hulk ma poi venne sostituito perché poco massiccio fisicamente. Venne considerato Arnold Schwarzenegger per la parte ma poi venne ingaggiato il bodybuilder Lou Ferrigno perché alto quasi due metri.

3. I versi che emette Hulk sono forniti da un altro attore, Ted Cassidy (Lurch della serie La Famiglia Addams) lo stesso che funge anche da narratore dei titoli di testa. Alla sua morte nel 1979, venne sostituito da Charles Napier – anche guest di alcuni episodi – per le tre stagioni successive e i tre film.

4. Bill Bixby fu sempre la prima scelta per la parte del Dottor Banner. Non era convinto del ruolo ma cambiò idea dopo aver letto la sceneggiatura dell’episodio pilota.

5. A differenza del fumetto Banner si chiama David e non Bruce, per allontanarsi ancora di più dal personaggio originale e anche perché secondo Kenneth Johnson, Bruce non era un nome molto virile…

6. Il giornalista Jack McGee, che da la caccia a Banner/Hulk, è modellato sul personaggio di Javert de “I miserabili”.

7. Stan Lee e Jack Kirby, i creatori di Hulk per la Marvel Comics, hanno entrambi fatto apparizioni cameo nella serie. Il cameo di Kirby era nell’episodio della seconda stagione “No Escape”, mentre Lee è apparso come un membro della giuria in “Processo all’incredibile Hulk” (il film TV post-serie del 1989).

8.  Il processo di trucco utilizzato per trasformare Ferrigno in Hulk durava tre ore. Le lenti a contatto rigide che Ferrigno indossava per simulare gli occhi verde elettrico di Hulk dovevano essere rimosse ogni 15 minuti perché trovava doloroso indossarle fisicamente. La parrucca verde che indossava nella parte di Hulk era fatta di peli di Yak.

9. Joe Harnell ha composto la colonna sonora della serie, di cui è impossibile dimenticare il tema principale, “The Lonely Man”. La triste melodia di pianoforte solista, che passava durante i titoli di coda mentre David Banner faceva l’autostop.

10. La serie chiuse dopo cinque stagioni e 81 episodi. Vennero poi realizzati tre film per la Tv: “La rivincita dell’incredibile Hulk” (1988), “Processo all’incredibile Hulk” (1989) e “La morte dell’incredibile Hulk” (1990).

Stan Lee con Thor e Hulk sul set de “La rivincita dell’incredibile Hulk”

11. Venne messo in preproduzione il film “Revenge of the Incredible Hulk” con la presenza di Iron Man e She-Hulk, per poi far partire una serie televisiva per entrambi i personaggi. La morte di Bill Bixby nel 1993 per un tumore alla prostata bloccò tutto.

12. La serie oltre al successo di pubblico vinse anche due Primetime Emmy Awards.

/ 12 Curiosità sulla sitcom “2 Broke Girls”

1. Quando Michael Patrick King e Whitney Cummings presentarono la loro idea per la serie, ci fu una vera e propria “guerra” fra i network statunitensi per accaparrarsi i diritti di trasmissione. Alla fine la spuntò la CBS.

2. L’episodio pilota venne trasmesso negli Stati Uniti subito dopo “Due uomini e mezzo” ed ebbe più di 19 milioni di spettatori, facendolo diventare uno degli esordi migliori in assoluto per una sitcom.

3. La sitcom è stata nominata ben 9 volte agli Emmy Award e ne ha vinto uno per la direzione artistica.

4. Kat Dennings è stata la prima ad essere ingaggiata. Uno dei co-creatori della serie aveva pensato a lei per il ruolo di Max Black dopo aver già lavorato insieme anni prima in un episodio di “Sex and the City”.

5. Beth Behrs invece ha dovuto fare sette provini prima di essere scelta come Caroline. Per la Behrs è stato il primo ruolo da protagonista.

6. Kat Dennings è andata a lezione di pasticceria per imparare a realizzare da sola i cupcake e così risultare naturale sul set.

7. Cher doveva interpretare la madre di Max, tanto citata ma mai vista in volto. Alla fine però non si trovò un accordo per la collaborazione.

8. La Dennings ha affermato di essere nella realtà l’esatto opposto del suo personaggio e per questo ha amato molto interpretare Max.

9. I titoli di ogni episodio iniziano con “And” (da noi la “E” è preceduta da tre punti di sospensione).

10. Il look di Caroline è ispirato a Carolyn Bessette. Moglie di John Fitzgerald Kennedy Jr. e scomparsa con lui nell’incidente aereo del 1999.

11. La serie è stata chiusa dopo la sesta stagione per gli scarsi ascolti ma sembra anche per le polemiche che hanno travolto gli autori, rei di aver basato sempre di più la sitcom su battute a sfondo sessuale e razziale.

12. I personaggi di Oleg Golishevsky e Sophie Kaczynski, interpretati da due attori americani ma con un forte accento est europeo sono stati i più criticati e ritenuti degli stereotipi ridicoli, accusando così ancora gli autori di razzismo.

/ 15 Curiosità sulla serie Tv “Supercar”

1. Nel primo episodio il poliziotto Michael Arthur Long, interpretato da Larry Anderson, in fin di vita viene salvato dalle industrie Knight e grazie ad una plastica facciale e ad un duro allenamento diventa Michael Knight, interpretato da David Hasselhoff.

2. KITT sta per “Knight Industries Two Thousand” e l’auto è una Pontiac Firebird Trans Am.

3. Tutte le auto KITT usate nelle serie sono state demolite, per un accordo che la Universal aveva preso con la Pontiac. Ne sono state poi realizzate delle copie e due vendute a David Hasselhoff.

4. David Hasselhoff e William Daniels (la voce di KITT) non si sono incontrati fino alla festa di Natale della produzione, sei mesi dopo l’inizio delle riprese della prima stagione. Fino a quel momento, Hasselhoff non aveva mai visto la “faccia” dietro la voce della macchina.

5. Ebbero un grande successo le puntate in cui David Hasselhoff interpretava anche il cattivo Garth Knight e la produzione voleva continuare su questa storia ma Hasselhoff si impose dicendo che per lui era troppo faticoso fare il doppio ruolo e due puntate erano sufficienti.

6. Patricia McPherson (Bonnie) venne sostituita nella seconda stagione con Rebecca Holden (April) perché la produzione voleva un personaggio più sexy. Hasselhoff però non fu contento della sostituzione e così dalla terza stagione torna Bonnie e di April non si sa più nulla.

7. La Pontiac in seguito creò un Kit per chi voleva mettere lo scanner dell’auto della serie nel proprio cruscotto.

8. Il “modulatore vocale”, con tre linee rosse spezzate in celle che andavano su e giù mentre parlava KITT, fu introdotto a metà della prima stagione e rimase fino alla fine. In principio c’era una luce rossa quadrata nel cruscotto che si illuminava quando parlava.

9. Le miniature di KITT, utilizzate dalla seconda stagione nelle scene più spericolate, sono state realizzate in scala 1:8, modificate dal kit Monogram esistente in commercio della Camaro Z-28 del 1982 sulla stessa scala.

10. Nella seconda stagione c’è un doppio episodio dove il protagonista è David Dalton e non Michael Knight. Questo era il lancio della serie spin-off “Code of Vengeance” che però dopo sei episodi venne chiusa.

11. La serie si chiuse senza un vero finale dopo la quarta stagione, visto il repentino calo degli ascolti.

12. La sigla di Supercar è forse una fra le più iconiche degli anni ’80. I suoi autori, Glen Larson e Stu Phillips, sono noti per aver composto anche main theme di altri telefilm, fra cui “Battlestar Galactica” e “Automan”.

13. Per realizzare le scene in cui KITT si pilota da sola, si utilizzava un veicolo con guida a destra, con un pilota nascosto sul sedile del passeggero.

14. “Supercar 2000 – Indagine ad alta velocità” (1991) è un film per la Tv che doveva far nascere una nuova serie con David Hasselhoff ma che alla fine non venne mai prodotta. “Team Knight Rider” fu invece una serie di ventidue episodi che nacque nel 1997 basandosi sulle idee della serie “Supercar” e che in Italia non venne mai trasmessa.

15. Nel 2008 il film Tv “Knight Rider” ebbe buon successo tanto da diventare l’episodio pilota di una nuova serie reboot, con Val Kilmer come voce di KITT. Hasselhoff tornò nei panni di Knight anche se non era il protagonista. La serie però durò solo una stagione.

/ 15 curiosità sulla serie “Il mio amico Arnold”

1. Inizialmente il titolo originale doveva essere “45 Minutes from Harlem”. Venne poi cambiato in “Diff’rent Strokes”, ispirato dalla frase di Muhammad Ali: “Different strokes for different folks”. Ali compare anche come Guest Star.

2. In Italia prima che venisse trasmessa su Canale 5 e Italia 1, passò su delle reti locali con il titolo “Harlem contro Manhattan”.

3. La serie venne creata per l’attore Conrad Bain (Philip Drummond) coprotagonista della sitcom “Maude” e Gary Coleman che aveva attirato l’attenzione dei produttori e aveva già fatto della apparizioni ne “I Jefferson” e “Good Times”. Solo in seguito vennero aggiunti alla storia la figlia di Drummond, il fratello di Arnold e la governante.

4. Conrad Bain è stato l’unico membro del cast ad apparire in ogni episodio.

5. Todd Bridges (Willis) dopo diversi problemi di alcol e droghe è riuscito ad uscirne ed è l’unico in vita del cast originale.

6. Dana Plato (Kimberly) dopo essere rimasta incinta venne sempre messa ai margini della serie e poi licenziata. Già ai tempi faceva uso di sostanze stupefacenti e dopo essere finita in galera diverse volte morì a soli 34 anni per overdose. (Racconto la sua storia nel dettaglio in un articolo nel sito).

7. La sigla è cantata da Alan Thicke, il padre nella serie “Genitori in blue jeans”.

8. Dalla serie nacque un longevo spin-off, intitolato “L’albero delle mele” con l’ex governante dei Drummond, la signora Garrett (Charlotte Rae), che fa l’istitutrice in un dormitorio della scuola femminile Eastland, frequentata da Kimberly.

9. Dalla terza stagione Janet Jackson interpretò Charlene Duprey, fidanzata di Willis. Abbandonò la sitcom nella sesta stagione.

10. Dixie Carter abbandonò il ruolo di Maggie McKinney (la “nuova signora Drummond) a favore di Mary Ann Mobley dopo numerosi litigi con Gary Coleman. La Carter si è rifiutata però di raccontare ai media cosa fosse successo sul set.

11. Jeff Harris e Bernie Kukoff sono gli amici del protagonista e prendono i loro nomi dai creatori dello show.

12. Gary Coleman (Arnold) portò in giudizio i suoi genitori perché secondo lui avevano sperperato tutti suoi guadagni di quei tempi. Negli ultimi anni di vita lavorò come addetto alla sicurezza. Morì nel 2010 a soli 42 anni dopo aver battuto la testa cadendo, provato dalle continue dialisi giornaliere.

13. I personaggi della serie fecero dei crossover ne “L’albero delle mele”, “Hello, Larry”, “Il mio amico Ricky”, “Storie incredibili” e nell’ultimo episodio di “Willy il principe di Bel Air”. Il signor Drummond e Arnold compaiono come possibili compratori della Villa.

14. La cameretta di Kimberly non viene mai mostrata.

15. Park 900 Condominiums è il nome reale dell’edificio di Park Avenue dove vive la famiglia Drummond. Viene detto che abitano al trentesimo ma in realtà i piani sono ventotto.

/ 16 Curiosità divertenti su “Scuola di polizia” (1984)

1. Il produttore del film ebbe l’idea a San Francisco vedendo un addestramento di polizia con cadetti alquanto bizzarri e decisamente lontani dai soliti standard e chiedendo informazioni gli venne risposto che il sindaco aveva ordinato di aprire le iscrizioni a chiunque.

2. Hugh Wilson oltre a dirigere il film figura fra gli sceneggiatori. Fu lui a rendere la trama molto più divertente, inserendo elementi comici divenuti iconici e togliendo scene di sesso gratuito e critiche alle istituzioni.

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/ 15 Curiosità sulla sitcom “Strega per amore”

1. Visto il successo della sitcom della ABC “Vita da Strega” la NBC decise di crearne una con tematiche simili.

2. In realtà la protagonista Jeannie non è una strega ma un genio, infatti il vero titolo è “I dream of Jeannie” giocando sulla parola inglese “Genie”. Quando però la sitcom arrivò in Italia si decise proprio di sfruttare il successo di “Vita da Strega” dando un titolo simile.

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